I testi de Nell'anno del signore presentano una poetica che ha sicuramente elementi interessanti: immagini suggestive come "il diritto a baciare la pazza", personaggi ambigui, tipo i bambini alcolizzati dell'omonima traccia, o Perbellione, personaggio tratta dal mondo letterario intorno al quale si sviluppa uno dei pezzi più belli del disco. I testi non sono l’unica cosa ostica, a dire il vero: qualcuno potrebbe trovare di non facile ascolto i rapidi passaggi da atmosfere da fiera di paese, vagamente folk, a energici riff rock o a incursioni di sintetizzatori e rumori vari; alla fine però il pregio dei Pentothal (soprattutto di Alessandro Toto, autore di testi, arrangiamenti, nonchè l’uomo dietro tutta la pletora di strumenti che animano il disco ad eccezione di basso e batteria) è proprio quello di dribblare la classica forma canzone con un turbinare di sonorità prese da ambiti difficilmente conciliabili, senza però sovrastare l’aspetto cantautorale e senza danneggiare troppo la fruibilità dei pezzi. E’ sicuramente un album che va sentito più di una volta per essere apprezzato; un ascolto superficiale lascia più straniti dalla bagarre sonora che presi dalle melodie che, pur se non sempre in primo piano, ci sono e funzionano. Ovviamente non tutti gli episodi sono felici come i migliori del lotto ("Canjatt", "Bacia la pazza", "Il maiale", "La loggia"), e alcuni annoiano un po’, in questo ci sono sicuramente margini di miglioramento. Che sono anche ovvi, per un gruppo che ha comunque il merito di essersi lanciato in un’avventura musicale abbastanza particolare e inusuale.
80/100
Alessandro "Toso" Toto: Voce, chitarre, synths
Alberto "Albertus" Colantoni: Batteria
Gianluca "Jeanpaul" Materiale: Basso
Anno: 2010
Label: Welcome Home
Genere: Psychedelic Folk/Rock
Tracklist:
01. Il maiale
02. La loggia
03. Perbellione
04. Orde umane
05. Al sole
06. Canjàtt
07. L’altoforno
08. Bacia la pazza
09. Il male
10. Bambini alcolizzati