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The.Main.Attraction
In Spite Of All

Esordio discografico per i romani The.Main.Attraction che in queste 9 tracce, raccolte in una veste grafica semplice ma accattivante, ci presentano una miscela magari non originalissima, ma abbastanza bizzarra, di alternative rock e post punk con rimandi tanto all’hard rock di scuola acdciana, quanto al punk più classico, con puntatine verso l’indie. Il titolo, e relativa copertina, riassumono bene la travagliata storia del gruppo: parto, in gran misura del cantante Ronnie (vero nome ignoto), che per vari anni ha cercato inutilmente una band con la quale dare vita alle canzoni che aveva in testa.

L’album si apre con l’ipnotica “Tic-Toc”, un pezzo dall’incedere granitico, che presenta alcune delle caratteristiche del gruppo: atmosfere a tratti acide grazie ad un cantato un pò allucinato che deve molto al punk. Il secondo pezzo, la godibile “Everybody Knows”, ci introduce all’uso, da parte di Ronnie, di linee vocali parlate, che ritorneranno anche in “Grey Noises” e “Diesel Band”, ma è un po’ anonimo. La terza traccia, “Broken Record Player”, è probabilmente la migliore del disco, a mio parere un ottimo pezzo: un riff vagamente Ac/Dc, davvero azzeccato, accompagna la maggior parte del brano, in combinazione con una linea vocale semplice ma efficace (è da due giorni che canticchio “I’ve got fire in my hand and a voice that sounds like a broken record player”, frase che campeggia anche nella penultima pagina del libretto), in contrasto col ritornello qualcosa. Un buon assolo di chitarra e un altro paio di ritornelli con annesso coro, anche lui un po’ acdciano, terminano un pezzo davvero ottimo. Il tono scende con la successiva “Stand where the action is”, dal chorus un po’ troppo easy listening; non che il fatto sia un male in se, ma il pezzo lascia un po’ a desiderare. Si ritorna su con “Grey Noises”: l’ottimo ritornello, dalle venature leggermente pop (forse ricorda un po’ i Placebo) apre il pezzo la strofa arpeggiata con, di nuovo, la linea vocale parlata, davvero d’atmosfera, e un intermezzo di basso con un sound bellissimo, confezionano quella che insieme a “Broken Record Player” è la gemma del disco. “Diesel Band” è un buon pezzo punk, che fa un po’ Offspring, soprattutto per gli effetti durante la strofa. Molto godibile, non brilla per particolari caratteristiche, se non un ritornello potente e molto orecchiabile(chiamalo poco). La traccia numero 7, “Man of the Match”, è una canzone hard rock sulla quale non è necessario spendere molte parole: lo stile è quello al quale i nostri ci hanno abituato nelle precedenti 6 tracce, e il risultato è buono. “Chandra” invece è un bel pezzo, coinvolgente e dall’anima un po’ punk vecchia scuola, il chorus risalta anche per il bel suono che ha la parola “chandra”. Ultimo pezzo di questo esordio discografico, è “In your face”, un tentativo di coniugare atmosfere elettroniche. allo stile usuale del gruppo. Il tentativo è per metà riuscito: le idee ci sono, ma in alcune sequenze il pezzo stenta a proseguire in maniera disinvolta. Anche la produzione, soprattutto della chitarra, dal suono, a mio parere, troppo lo-fi, può essere migliorata; del resto, la scritta fra parentesi riporta “demo version”, quindi magari è previsto dell’ulteriore lavoro in tal senso.

In conclusione, sono contento che Ronnie sia riuscito a trovare la sua band: la proposta dei The.Main.Attraction è coinvolgente e non scontata, sicuramente un ascolto piacevole, che, in pezzi come “Broken Record Player” e “Grey Noises” (per citare i migliori, ma le tracce valide sono di più) può trovare la strada per diventare davvero molto interessante. Avanti così.

80/100


Ronnie: Voce
Dany Fanasca: Chitarra
El Greri: Chitarra
Franky Cartoon: Basso
Delirio: Batteria

Anno: 2009
Label: Autoprodotto
Genere: Post Punk/Alternative

Tracklist:
01. Tic-Toc
02. Everybody knows
03. Broken record player
04. Stand where the action is
05. Grey noises
06. Diesel band
07. Man of the match
08. Chandra
09. In your face (Demo version)

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