Home Recensioni Album No Strings Left - La Prise De La Bastille

No Strings Left
La Prise De La Bastille

Un minuto e venti di estratto recitato dal Manfifesto del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti. E' con questa colta e insolita citazione che si apre La Prise de la Bastille, il primo LP dei No Strings Left, combo napoletano attivo dal 2008, con alla spalle già un EP e un buon numero di live. Insolita, sì, ma del resto, senza fare paragoni azzardati, quando sentiamo "Avant la Bataille"(questo il nome dato al già citato estratto dal "Manifesto"), qualche similitudine con la "filosofia" punk old school la troviamo eccome. Ed è proprio il punk la matrice di tutte le 11 tracce dell'album che, ad essere precisi, sono 8, più 3 tracce e una ghost track fatte di spezzoni musicali, dialoghi cinematografici e ruggiti di mitragliatrici . E, va detto, che, per quanto siano interessanti, forse 4 track, di cui una bella lunga, non musicali (o comunque, poco), sono forse un pò troppe. Per fortuna, con gli 8 brani del lotto, i 4 partenopei si fanno perdonare questa piccola esagerazione: come si diceva prima, siamo di fronte ad un'album fondamentalmente punk, un punk che affonda le sue radici tanto nella scuola inglese delle origini, con particolare riferimento ai Clash (in "November" forse la somiglianza è anche esagerata), quanto nel garage-rock dell'era indie (sentite la fortissima "Get Me Out").
Il tutto condito da abbondanti spruzzate di melodie ed arrangiamenti pop-oriented, che danno al sound dei NSL un aria irruenta ma allo stesso tempo naif e spensierata. Questo mix produce in gran parte ottimi risultati ("Manage your beauty", l'ottima "The Eternal Promise of Charm"),che solo raramente lascia un pò il tempo che trovano("Eato of the Sun"). Ottima la ruffiana "Little Song To Dance To", che ti sbatte in faccia già dal titolo la sua leggerezza, salvo poi nascondere un arrangiamento e passaggi di chitarra niente male(il gioco delle due chitarre è, in generale, uno dei punti forti dei brani). Da segnalare, infine, "Wastin My Time", ispirata a Jack Kerouac, pezzo acido e pischedelico che trasuda l'epica delle highway americane, con i suoi 6 minuti il pezzo sicuramente più interessante e bello dell'album, che spero non vogliano far rimanere isolato nella loro produzione futura.
Appunti finali: la scena napoletana, come quella italiana in genere, pullula di gruppi e gruppetti rock, a volte di comprovata abilità, che rimangono sepolti nell'underground cittadino. Peraltro, da napoletano, posso dirvi che non ci sono nemmeno molti palchi e occasioni che permettano a queste band di emergere adeguatamente almeno a livello locale. Fa quindi piacere un disco così, in definitiva fresco ed immediato, con una produzione discreta e un ottimo packaging, che proviene da questa realtà, sperando che dietro l’altisonante titolo si celi l’inizio di una carriera viva e fruttuosa, adatta a quelle che sembrano essere le potenzialità del gruppo.

79/100


Fabio Molli: Voce, chitarra
Mario Vitale: Chitarra
Antonio Di Sarno: Batteria
Michelangelo Serpico: Basso

Anno: 2010
Label: New Model Label
Genere: Punk/Rock/Indie

Tracklist:
01. Avant la bataille
02. No strings left
03. East of the sun
04. Campaign
05. November
06. Manage your beauty (Olvidate)
07. Wastin' time (Kerouac's 27th Chorus)
08. Little song to dance to
09. The eternal promise of charm
10. Un istante prima
11. Get me out

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.