Forte del successo dell’ultima fatica discografica, il bellissimo (a mio parere) Il Mondo Nuovo, Il Teatro degli Orrori approda alla Casa della Musica di Napoli con il suo tour 2012. Il palazzetto tarda a riempirsi, complice anche la partita del Napoli, ma alla fine le affluenze saranno ottime, e superiori ai precedenti passaggi della band in città, segno che l’ultimo album, anche grazie al traino del singolo “Io cerco te”, ha fatto passi in avanti, sicuramente dal punto di vista dei consensi (con buona pace di una parte dei fan “della prima ora”, come al solito avversa a certi sviluppi dei proprio beniamini).
Il concerto, iniziato verso le 22:30 (a partita finita, ovviamente), è aperto dai 2Pigeons, duo di elettronica formato dal tastierista in sede live del Teatro, Kole Laca, e da Chiara Castello. Che dire, l’elettronica minimale dei due non colpisce a pieno il pubblico, annoiato in più punti, ma va detto che i volumi degli strumenti, bassissimi, non hanno assolutamente giovato alla resa dei brani del duo, che pure denotavano una certa bravura nell’armeggiare con le “diavolerie elettroniche” (così, più tardi, Capovilla presentando al pubblico Kole). Dopo qualche minuto, l’attesissimo gruppo veneto spunta fuori da una coltre di luci rosse, e l’attacco a cappella di “Rivendico”, seguito dall’impatto devastante del muro strumentale, ci fa mostra subito alcune cose. 1)”Rivendico” è un opener bestiale 2)l’impatto sonoro del gruppo, basso in testa, è davvero notevole, gli improvvisi cambi di registro che caratterizzano la loro produzione sono una serie continua di pugni in faccia. Peccato che la voce ne esca un poco svilita. 3)Alla sostanziale scarnezza dei loro show passati, si è sostituito un impianto scenografico semplice ma efficace: 4 pannelli di led colorati e lampade flash stroboscopiche circondano il gruppo e mietono vittime fra le cornee del pubblico (io ho continuato a vedere macchie per un po’).
La prima parte dello show è dedicata principalmente ai brani della nuova creatura discografica del gruppo, con l’eccezione della grintosa “Per Nessuno” e dell’ormai classica “E’ colpa mia”. Il pubblico sembra aver ben metabolizzato i pezzi, soprattutto quelli più immediati, un po’ meno gli altri, ad esempio “Pablo” o “Monica”. Grande riuscita per “Martino”, che si conferma come uno dei pezzi più belli del lotto. Con “Ion”, pezzo acustico dedicato alla tragica storia di Ion Cazacu, lavoratore extracomunitario arso vivo dal suo capo in seguito alla richiesta di regolarizzare il rapporto di lavoro (il discorso introduttivo sull’argomento, un monologo teatrale, più che altro, è in effetti l’unica cosa a salvare un brano per il resto debole anche in sede live), si chiude la parte dello show riservata a Il Mondo Nuovo.
Seguono, infatti, “Direzioni Diverse”, in una veste più aggressiva ma non meno d’atmosfera rispetto sll’originale, e un trittico che difficilmente il pubblico pogante potrà dimenticare: “Il Terzo Mondo”,”E lei venne!” e “Compagna Teresa”, sparate sul pubblico quasi senza soluzione di continuità (giusto il tempo di annunciare “Adesso si fa sul serio.” e di qualche parola sulle partigiane), sono uno dei momenti più intensi e forti dello show. A seguire, ancora una puntata fra i brani dell’ultimo album, con “Cleveland-Baghdad” e “Adrian”, pezzo interamente recitato al quale il palco dona quell’intensità e quella spettacolarità la cui mancanza nella versione studio lo rendeva un po’ noioso. Dopo una breve pausa, si riparte con gli encore: un altro paio di brani nuovi (“Dimmi Addio” e il singolone “Io Cerco Te”, che riceve un accoglienza, secondo me, anche esagerata) e infine la chiusura con una quaterna di pezzi spettacolari e molto sentiti dal pubblico: “La Canzone di Tom”, “Il Turbamento della Gelosia”, “A Sangue Freddo”, un altro dei momenti davvero partecipatissimi del concerto, e “Lezione di Musica”, arricchita da una coda strumentale e da un assolo finale di batteria, alla quale è affidata la chiusura di un concerto che lascia il pubblico zuppo di sudore e un po’ contuso , ma soddisfatto, grazie ad una scaletta che, pur se sacrificando un po’ i brani di “A Sangue Freddo”, è riuscita ad accontentare sia chi preferisce il Tdo degli esordi, sia chi li ha conosciuti con Il Mondo Nuovo. Per quanto riguarda la performance, bè, La sezione strumentale, in particolare “Ragno” al basso e Gionata alla chitarra, è in grande forma, interagisce col pubblico e dosa la propria verve, impadronendosi del palco al momento giusto-le tostissime code strumentali di “Doris” e “Lezione di musica”- e lasciando, altrimenti, spazio a quella che è la vera attrazione scenica di un concerto del Tdo: l’istrionico e carismatico Pierpaolo Capovilla, un vero spettacolo nello spettacolo, peraltro anche in ottima forma vocale (non accade sempre). Se conoscete anche un poco il gruppo, immagino sappiate a cosa mi riferisco: Pierpaolo è un attore mancato, anzi, per come riesce a infondere la gestualità del teatro in quello che per il resto è uno spettacolo rock crudo e puro, possiamo dire con tranquillità che è un attore riuscito.
Raramente, nel panorama rock, e non solo in quello italiano, si ha modo di ammirare frontman che “vivono” così tanto quello che cantano sulla propria pelle e sulla propria faccia, una sorta di schermo sul quale gira efficacemente il caleidoscopio emozionale dei testi dei tre album del gruppo, mostrando panorami che vanno dalla pura follia (“E lei venne!”, “Adrian”), alla rabbia (“Il Terzo Mondo”, “A Sangue Freddo”), fino al profondo senso di sconforto e amarezza che trasuda da alcune delle liriche più belle di Capovilla, che in più occasioni sembra quasi cantare col groppo alla gola. Unico momento di sincerità, forse, in uno show che il frontman recita interamente alla perfezione,i sorrisi quando dal pubblico gli urlano “Pierpà ti vogliamo bene!” e gli alzano cori da stadio.
Insomma, Il Teatro degli Orrori è una delle realtà live più interessanti e forti del panorama italiano, e mette in scena uno spettacolo che vale la pena non perdersi, sia per chi, come me, li considera uno dei gruppi migliori della scena italiana degli ultimi anni, sia per chi non apprezza particolarmente Capovilla e compagni (testimonianza diretta di spettatore quasi a digiuno di Teatro degli Orrori). Unico neo della serata napoletana: la mancanza, a causa di transenne fisse troppo distanti dal palco, delle perfomance autolesioniste di stage-diving e il contatto costante col pubblico che solitamente animano, ancora di più, lo spettacolo del Teatro.
2Pigeons:
Chiara Castello: Voce, loop
Kole Laca: Synth, tastiere
Il Teatro degli Orrori:
Pierpaolo Capovilla: voce
Gionata Mirai: chitarra
Giulio "Ragno" Favero: basso
Franz Valente: batteria
Kole Laca: Tastiere
Marcello Batelli: Chitarra
Data: 21/04/2012
Luogo: Napoli - Casa della Musica Federico I
Genere: Rock
Setlist:
Rivendico
Non Vedo l’Ora
Per Nessuno
Skopje
E’ colpa mia
Pablo
Martino
Doris
Monica
Ion
Direzioni Diverse
Il Terzo Mondo
E lei venne!
Compagna Teresa
Cleveland-Baghdad
Adrian
Dimmi Addio
Io Cerco Te