Home Recensioni Live Litfiba - Napoli, 19 Luglio 2010

Litfiba
Napoli, 19 Luglio 2010

Napoli, 19 Luglio 2010 - Arena Flegrea

Seconda prova, questo Summer Tour 2010, per la rinata coppia Ghigo-Piero, che, ritrovatasi dopo una decennale rottura, ha dato nuova vita ad una delle formazioni più importanti del rock italiano, i Litfiba. La rottura fu, però, necessaria , perché i due avevano smarrito la rotta e partorito un album che era in realtà un aborto (“Infinito”), nonchè provvidenziale, perché oggi sembrano aver “imparato la lezione”, presentandosi al pubblico con rinato spirito rock (il riferimento è, in particolare, allo stile della prima metà dei ’90), e dopo aver sottoposto alla damnatio memoriae quell’oscuro periodo ed il relativo album, l’unico a non presenziare nella scaletta nel trionfale mini-tour di aprile, con il quale la coppia d’oro del rock italiano è tornata ad infiammare i palchi dello Stivale, ripagando i fan di tanta e sofferente attesa.

Il tour estivo, che percorrerà lo stivale in tot date, non si discosta molto da quello primaverile, facendo, infatti, riferimento a “Stato libero di Litfiba”, l’ottimo doppio live che fotografa il tour di aprile, presentando anche due inediti, “Sole Nero” e “Barcollo”, due pezzi che, pur non aggiungendo molto al discorso musicale del gruppo, sono subito entrati nel cuore dei fan, grazie ad un energia puramente “rock”(seppur orecchiabile e radiofonico) che mancava sia dalle ultime produzioni dei Litfiba con Piero, che da quelle soliste del cantante fiorentino. Dopo questo lungo ma necessario cappello, veniamo alla calata partenopea del gruppo, avvenuta, a due giorni di distanza dal debutto del tour a Noci, il 19 luglio, nella splendida cornice dell’Arena Flegrea, un immacolato anfiteatro marmoreo immerso nel verde. Durante il pomeriggio, ho avuto anche modo di assistere al soundcheck della band, e di incontrare, con altri fan, Piero e Ghigo; mi sembra doveroso ricordalo, per sottolineare la disponibilità e la simpatia dei due, che, lasciandomi, confesso, un po’ stupito, si intrattengono a firmare autografi e chiacchierare; si sente che anche loro sono contenti di essere tornati. Il pomeriggio all'Arena scorre piacevolmente, complice anche la possibilità di alzarsi senza perdere il posto (la mancanza del parterre ha, oltre ai difetti, anche alcuni vantaggi!), ed il sole non troppo inclemente. Quando, verso le 21 e 30, la batteria di “Proibito”inizia a risuonare nell’Arena (un’acustica perfetta!!), da poco riempitasi (nonostante le prevendite non proprio incoraggianti), l’emozione è palpabile. Il pubblico esplode quando i due fanno la loro entrata; un bel “doppio 5” di incoraggiamento, e si parte, Piero inizia salutando il pubblico con un benvenuto a sfondo socio-politico che sa un po’ di dejà-vu, per chi ha assistito ai live di aprile, ma, per fortuna, l’enigmatico saluto “al popolo di internet” è sostituito da una felice uscita su Roberto Saviano. Poi, solo rock n’roll: il pubblico e la band sono al massimo,e l’esordio, con l’antemica “Proibito” e la psichedelica e micidiale “Resta”, è al fulmicotone. Ghigo ha un tocco unico, e Piero, ancora più in forma che ad aprile, incita il pubblico, tenendolo in pugno col suo carisma e la sua teatralità. Dopo altri due capolavori come “Cangaceiro” e “Paname”, dedicata all’Onda Verde in Iran, e due momenti come “Bambino” e “Sparami” più “rilassanti”, ma intensissimi, anche grazie alle luci, si prosegue con “Dio”, potentissima nel suo arrangiamento hard-rock, e con la seconda prova live dei due pezzi nuovi del duo, “Barcollo” e “Sole nero”. Prova superata a metà (tre quarti, va) per questi due pezzi che, seppur coinvolgenti e ben accolti dal pubblico, perdono un po’ di mordente eseguiti con una sola chitarra, invece che con due come in studio.
Si ritorna, invece, indietro, per “Tex” e il medley “Ferito-Tex”, e per l’onirica “Fata Morgana”, che le particolarissime luci, sullo sfondo del marmo dell’Arena, e i cori a squarciagola, rendono uno dei momenti clou del concerto. Seguono “Cuore di vetro”, con la discesa di Piero fra il pubblico, ed i relativi problemi pubblico-security, problemi su cui il cantante “si informerà”, ma di cui non si è chiarita la natura; il “momento liturgico” di “Gioconda”; la quasi ballabile “Ritmo#2”, e “Ci sei solo tu”, con un Piero selvaggio e scatenato. Il concerto si avvicina alla fine, ed è il momento dei grandi classici: dito medio in su per “Maudit”, seguita da una devastante “Dimmi il nome”: Pelù macina chilometri avanti e indietro sul palco, e il pubblico è in visibilio. Fra i due pezzi, Piero fa una delle sue migliori uscite “politiche” (che non di rado sono qualunquiste o scontate, a dirla tutta), esibendo una mezza bandiera italiana, che rappresenta la metà dell’Italia in cui si riconosce, la metà “che crede ancora nella libertà, nel rispetto e, anche se sembra strano che sia io a dirlo, nella legalità”. Non che sia un’uscita originalissima, ma è sentita e a seguire, “Spirito”, la celebre “El diablo”(con tanto di modifiche al testo, che vede “Ratz-ing-er” al posto di “6-6-6”), e “Lacio Drom”, dedicata alla ritrovata intesa con “Ghigone”. Spetta poi al rock adrenalinico di “Lo Spettacolo” concludere lo show, fra gli applausi di un pubblico stremato (di pogo non ce n’era, ma sui gradoni dell’arena si è saltato, eccome). A fine concerto, è chiaro che le scintille che i due ritrovati musicisti avevano fatto nel mini-tour, nonostante i 10 anni di separazione, si sono tramutate in un fuoco energico ed inarrestabile: Piero e Ghigo sono affiatatissimi, hanno ritrovato al 100% l’intesa perduta, inscenano siparietti scherzosi, alcuni improvvisati, altri no, si incitano fra di loro, vivono insieme le canzoni, in un gioco di sguardi e gesti-spesso durante gli assoli Piero giocherella intorno a Ghigo, quasi compartecipando al momento solistico: bellissimo quando durante l’assolo di “Bambino” i due si siedono per terra, con Piero che osserva, come stesse semplicemente ascoltando un amico suonare- che rende evidente il profondo legame che, attraverso la musica, unisce, ancora una volta, questi due uomini diversissimi, il calmo e sornione Renzulli, e l’esuberante e magnetico Pelù.

Qualche appunto a cotanto show va, però, fatto: molti hanno criticato il fatto che, dal punto di vista della scenografia, della scaletta, delle introduzioni ai pezzi, questo tour fosse una fotocopia del mini-tour di aprile. In realtà, questo non è del tutto vero, e se scaletta, vestiti, e scenografie sono uguali, è comprensibile: le 5 date di aprile erano per “pochi eletti”; era giusto, o quanto meno comprensibile, voler riproporre la formula originaria dei Litfiba del 2010 al grande pubblico, come era stata presentata ai primi fan accorsi ad aprile. Cose come le introduzioni ai pezzi, i “discorsi” di Piero, o la maniera in cui sceglie di interpretare “fisicamente” i pezzi, sono cambiati da aprile. Per fortuna: altrimenti davvero avremmo assistito ad uno show-fotocopia. La scaletta, poi non è del tutto invariata, e qui, dire il vero, siamo alle dolenti note: sono rimasto interdetto, e un po’ deluso, nello scoprire che “Sole nero” e “Barcollo” non hanno sostituito due pezzi della vecchia scaletta, come sembrava logico, ma ben quattro. Mi si potrebbe dire che questo discorso esula da quello sul singolo concerto, ma visto che l’esibizione in questione l’ho trovata, si sarà capito, impeccabile (e lo stesso parere l’ho avuto anche da fan non sfegatati del gruppo), mi permetto di dire che dispiace un po’ che lo show dei Litfiba abbia perso svariati minuti di durata. Ok, è un discorso un po’ fanatico, ma non mi sembra ci sia molto altro da dire sull’eccellente prestazione del gruppo, - a proposito, nota di merito anche per gli ottimi Pino Fidanza(batteria), Daniele Bagni (basso) Federico Sagona (tastiere), che si spera in futuro vengano maggiormente coinvolti nelle dinamiche di gruppo - se non che aspettiamo il vero secondo tour (questo, come dicevo prima, è un po’ il prosieguo del primo), per vedere come il gruppo avrà voglia di mettersi in gioco a livello di scaletta, scenografia e, perché no, inediti ...

 


Pierò Pelù: Voce
Ghigo Renzulli: Chitarra
Daniele Bagni: Basso
Federico Sagona: Tastiera
Pino Fidanza: Batteria

Data: 19/07/2010
Luogo: Napoli - Arena Flegrea
Genere: Rock

Setlist:
01. Proibito
02. Resta
03. Cangaceiro
04. Paname
05. Bambino
06. Sparami
07. Dio
08. Barcollo
09. Sole nero
10. Tex
11. Ferito-Tex
12. Fata Morgana
13. Cuore di vetro
14. Gioconda
15. Ritmo#2
16. Ci sei solo tu
17. Maudit
18. Dimmi il nome
19. Spirito
20. El Diablo
21. Lacio Drom
22. Lo spettacolo

 

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