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Claustrofunk
Fratelli D'Italia

I Claustrofunk nascono in quel di Verona, sotto il nome di Claustrophobia, e si dedicano ad un potente crossover- funk, aggressivo sia musicalmente che per quanto riguarda le tematiche dei testi, bordate aggressive, spesso rappate, che hanno come bersaglio diversi aspetti legati all’attualità (la tv italiana in "Mediashit", la politica internazionale in “Sottotiro”). Ovviamente, il faro guida del quartetto sono i Rage Against the Machine, e questo traspare da quasi ogni singolo pezzo dell’album. Il sound, però, anche se non è certo innovativo, è fresco e coinvolgente, una fusione del crossover aggressivo dei Ratm, con un funk più solare, potremmo quasi dire mediterraneo, nel quale, a tratti, si leggono le influenze di gruppi come RHCP e Living Colour. Nella maggior parte dei pezzi di Fratelli d’Italia, secondo full-lenght del gruppo, il discorso, perlopiù, funziona. Un’ottima sezione ritmica(basso sugli scudi) e una chitarra che sa alternare riffoni metal-oriented ad atmosfere più funky cariche di wah, creano riff coinvolgenti e passaggi strumentali interessanti. Il pezzo forte, a mio parere, sono i ritornelli: infarciti di cori incazzati, potenti, alcuni non vi si leveranno dalla testa per un po’; “Fratelli d’Italia”, “Risikando”, “Apatia”, “Molte Volte”, sono riuscitissimi esempi di quanto descritto. In vari pezzi si manifesta anche la meritevole intenzione di non rifarsi sempre allo stesso canovaccio, e di inserire qualche elemento nuovo. Non sempre, però, il risultato è all’altezza delle intenzioni; se “E’ Proibido Proibir” si distingue per il testo in portoghese, qualificandosi come uno dei migliori pezzi dell’album, e “Sottotiro” per il testo recitato e l’ottima base musicale, “Quando sarai con me” un tentativo di esplorare sonorità più “leggere”, è riuscito solo a metà, visto che, se strumentalmente il pezzo è molto interessante, le liriche non possono dirsi all’altezza. A ben guardare, in effetti, quello dei testi è uno dei maggiori problemi dell’album. L’ intenzione di fare del rock impegnato e barricadiero, pieno di riferimenti critici all’attualità, è lodevole, ma non sempre si concretizza in testi degni degli intenti che vi sono dietro: alcuni, risultano divertenti o interessanti, grazie a giochi di parole (“Risikando”, “Mediashit”) o meno (“Fratelli d’Italia”), ma altri, come quelli di “Il Pentito” “Claustrophobia”, o il già citato “Quando sarai con me”, addirittura rovinano il godimento di pezzi di per se ottimi. Il problema è che, probabilmente, cercare di adattare lo stile rappato e aggressivo di gruppi come i RATM alla lingua italiana è davvero difficile, sia sotto il profilo dei testi, che delle melodie (sappiamo che l’inglese meglio si confà a certi contesti); così, si finisce ad avere testi con rime un po’ scontate, e melodie che non hanno l’impatto voluto, il che è un grande danno per un gruppo con le potenzialità musicali dei Claustrofunk. Quello che intendo, è che forse farebbero meglio a provare uno stile vocale e di testi più slegato dal modello musicale dal quale il gruppo prende le mosse, e più adatto ai testi in italiano, complice anche la voce del cantante, che vedo più adatta a linee più melodiche e meno rappate. In definitiva, questo lavoro mostra molte qualità, ma anche alcuni difetti; non può che dover essere, quindi, un punto di partenza per il creare uno stile ancora più personale, che batta sui punti forti del gruppo, tralasciando quelli deboli.

72/100


Matteo: Basso
Ivo: Voce
Enrico: Chitarra
Tommy: Batteria

Anno: 2009
Label: Black Fading Records
Genere: Crossover/Funk

Tracklist:
01. Molte volte
02. Il pentito
03. Fratelli d’Italia
04. Risikando
05. E’ proibito proibir
06. Quando sarai con me
07. Apatia
08. Sottotiro
09. Claustrophobia
10. Mediashit

Sul web:
Claustrofunk @MySpace

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