
Il Pentothal è un medicinale che potrebbe provocare assuefazione, leggere attentamente le avvertenze riportate qui sotto: cominciamo con il riportare le informazioni su questo gruppo, precedente sconosciuti anche al sottoscritto: sono tre liguri, senza niente da perdere punto, il resto della biografia è introvabile, ma forse è meglio cosi, farebbe solamente da contorno o comunque da disturbo.
Ora si passa al disco, viene difficile pensare che nonostante la "sconosciutezza", si riesca a produrre un disco di Indie-Pop (se veramente si vuole dare un nome ad ogni suono prodotto) così di ottimo livello, buongiorno/goodnight è proprio quello che più si avvicina al underground nazionale odierno, li si potrebbe pure immaginare in un albero genealogico: fratelli minori dei Mariposa, la bravura nel suonare il proprio strumento con spigliatezza e ilarità li accomuna maggiormente ("Gasparre il paranoia", "Carillon", "La Ballata delli Scuri"), poi avrebbero come "amici d'infanzia" Perturbazione e Artemoltobuffa per i "la-la-la" ed il songwriting semplice, a volte incomprensibile, ma diretto ("La Scatola", "I Salici"). Infine Zen Circus, Canadians e Ministri sarebbero i cugini di terzo grado, quelli grandi, che vedi una volta ogni tanto, ma ti segnano nel carattere, ti insegnano a crescere con cattiveria e ad aggiungere un basso rumoroso o una chitarra elettrica spigolosa e rumori elettronici qua e là ("Dasvidania", "Oversight", "Arturia"). I Pentothal, come il resto del quadretto familiare, non avrebbero nulla da invidiare ai parenti, si potrebbero far strada, oltre che fra i palchi (magari quelli piccoli, poco rialzati, con cani che dormono sopra le pedaliere) del nostro belpaese, si potrebbe azzardare addirittura un approdo all'estero, di fatti il disco parte con buoni testi in italiano scanzonato (la parte del "buongiorno"), ma le più belle creazioni hanno pronuncie british (the side of goodnight), ciò fa molto ricordare appunto agli esordi discografici di quasi tutti i gruppi sopracitati.
Personalmente considero i Penthotal un buonissimo gruppo in un panorama che ormai sta trovando i suoi limiti di numero e, purtroppo, potrebbero fare fatica a farsi spazio in famiglia. Confido molto nella pubblicizzazione di questo disco, potrebbe aiutare molto, ma bisogna avere un grosso "culo", fare da colonna sonora, anche solo ad un cortometraggio, forse l'ultima frontiera ancora non calpestata come le spiaggie di San Tropez. Se si volesse azzardare almeno una piccola pecca..... Beh.... non è adatto per "momenti intimi"!! (testato personalmente, fidatevi..)
75/100
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Toso: Chitarra e voce Jeanpaul: Basso Ciavarro: Batteria
Anno: 2009 Label: Welcome Home Genere: Pop/Rock Psichedelico/Indie
Tracklist: 01. La scatola 02. Gasparre il paranoia 03. I salici 04. La ballata delle scuri 05. Dasvidania 06. Oversight 07. Carillon 08. Arturia
   

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