Poco più di due anni fa, con la pubblicazione dell'ottimo We Must Obey i Fu Manchu non solo esordirono per l'etichetta Century Media, ma aprirono una nuova fase della loro carriera con un disco ben suonato e diretto, come nella loro tradizione.
Sign of Infinite Power continua su questa scia, con la band di Scott Hill sempre sospesa tra soluzioni Stoner che spesso sconfinano con l'Hard Rock classico delle band californiane di questo movimento. Nessuna sorpresa quindi nelle 10 tracce qui incluse, che spesso guardano al passato più remoto (tra un disco e l'altro, il combo festeggia con questo lavoro i primi 20 anni di carriera) come nella title track oppure nella corrosiva "Bionic Astronautics", scelta come singolo di lancio. Col progredire arrivano anche episodi più catchy e ritmati come la trascinante "Gargantuan March" che si sorregge perfettamente nel groove batteristico di Scott Hill oppure nella breve "Eyes X 10" che riecheggia "Moongose", una delle grandi hit dei Fu Manchu di fine anni '90. "Webfoot Witch Hat" è pura psichedelia desertica, mentre l'accelleratore viene spinto al massimo nella conclusiva "One Step Too Far", tra un riff affilatissimo ed una lavoro di ritmica ben confezionato. Bene anche l'asciutto lavoro di produzione ed in generale della band, che dose il giusto manierismo ad una più che buona tecnica compositiva. Assodato che ormai i tempi di masterpiece come In Search Of e No One Rides For Free siano obbiettivamente lontani luce e che alla fine questo Sign of Inifinite Power perde seppur di poco il confronto col suo diretto predecessore, è d'obbligo tenere in considerazione come superati brillantemente i '90 ed in maniera più altalenante il primo decennio del nuovo millennio, i Fu Manchu continuano con grande coerenza e verve la propria carriera a testa alta, anche se spesso l'impressione e che ci si accontenti più della sufficienza che del massimo dei voti. 69/100
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Scott Hill: Voce e chitarra Anno: 2009 |