Disponibile per il download gratuito a questo link da fine gennaio, Ozium Idol è il primo disco autoprodotto dei bolognesi The Dallaz, terzetto sounthern/stoner rock fondato da Fraz "James Cotonato", già in passato nei Tettomani e nei Evilgroove.
Un'opera prima composta da 6 pezzi per poco più di 30 minuti di durata, dove la band esprime tutto il suo amore per formazioni come Black Label Society (sopratutto nelle parti vocali), Fu Manchu, Kyuss e Down, qui ben mixate e dal buon appeal melodico (come dimostra l'opener "Loser", trascinata da un bel riff di chitarra stoner fino al midollo). Non cercate in questo disco sonorità particolari, i The Dallaz suonano fortunatamente immediati e semplici (ma non scolastici), ma non per questo difettano di tecnica individuale e songwriting: dinnanzi a rock'n'roll desertici e corrosivi come "FourGone" niente si può eccepire signori, qui c'è la quintessenza dell'hard rock moderno, quello di stampo californiano (anche se loro rivendicano una virtuale cittadinanza nel Tennensee), molto in voga negli anni '90 e qui riesumato alla grande. Il disco non ha cali di sorta particolari, cosi come non ha picchi qualitativi vertiginosi, e la title track mostra anche un lato più introspettivo e profondo della proposta musicale dei The Dallaz, fatta anche di liquide jam psichedeliche; "The God I Love" ci riporta sui binari prima percorsi, questa volta con un retrogusto più spigoloso e heavy, ma "Sunsweet Blues" consente loro di rivendicare con fierezza le loro radici (virtuali). Conclude la raccolta "25 Megatons", omaggio all'"era psychedelic trip" dei Monster Magnet, quando si dimostrarono giusti eredi dello space rock anni '70. In sostanza Ozium Idol è un discreto disco rock, che tocca diverse sfumature del genere miscelando sapientemente diverse ere sonore e stili, senza mai fossilizzarsi su uno soltanto. Di certo, di bands che suonano cosi bene e revivalistiche ce ne stanno a fiotti, ed è per questo che per il loro secondo album, ci aspettiamo dai The Dallaz una maggiore personalità nella stesura dei pezzi. 67/100
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Fraz "James Cotonato": Voce e basso Anno: 2011 |