Home Recensioni Album Abbas Teater - Oblio

Abbas Teater
Oblio

Abbas Teater non è nient'altro che il monicker dietro la quale si nasconde il leader dei lodatissimi (almeno su questi lidi) Ecnephias- Mancan, giunto con questo Oblio alla sue seconda opera solista dopo Infernalia.

Una prima osservazione che si può fare dinnanzi a questo album, è che Oblio sembra nato dall'esigenza del suo creatore di tornare su lidi più "estremi", dopo che l'ultimo album degli Ecnephias dal titolo Inferno (uscito lo scorso anno) aveva smussato gli angoli della proposta del gruppo lucano attraverso un sound più melodico e ricercato negli arrangiamenti.

Infatti in questo disco, composto da 11 tracce inedite più due brani recuperati dal precedente lavoro, palesa ancora una volta la sconfinata passione di Mancan per tematiche occulte/esoteriche, qui per certi versi, portate all'estremo. Sa da una parte questo palesa la genuinità è una libertà espressiva con pochi eguali nella nostra musica "metallica", dall'altro è legittimo storcere un pò il naso dinnanzi a quelle che sono ormai impostazioni liriche abusate in abbondanza dal glabro deathster di Potenza. Ma lui ci risponderebbe che su questi temi, ha detto ancora poco, ne siamo sicuri.

Dal punto di vista puramente musicale, Oblio quindi miscela black e death metal senza compromessi ma allo stesse tempo abbastanza tradizionale, fatto di lunghe aperture di tastiera e pianoforte ("Preda"), passaggi ossessivi conditi da cori oltretombali, chitarre acustiche introduttive (come in "Tetro lamento", dove risiede anche un bellissimo e curatissimo lavoro di chitarra) e classici passaggi tra lento e violente cavalcate dove i riferimenti primari vanno ricercati nella scenda scandinava, maestra da due decenni di queste sonorità. Tra le cose più apprezzabili del disco, ci sono sicuramente il lugubre e inquietante intermezzo "Antico Sentiero" ed i 7 minuti abbondanti di "Sanctus in tenebris", una lacerante corse verso gli inferi, senza possibilità di ritorno.

Nel complesso questo ritorno discografico a nome Abbas Teater è sicuramente interessante per la musicalità proposta, meno dal punto di vista dei testi che però vanno ugualmente seguiti per capire la vera essenza che sta alla base di questi 49 minuti, non tutti eccelsi, ma sicuramente nella media delle produzioni black nostrane e non solo.

67/100


Mancan "Abbas Teater": Voce, cori, chitarra, basso, tastiere, musiche e testi
Atlos: Batteria in "Infernalia"
Ramgval: basso in "Infernalia"
Sicarius: Pianoforte in "Oblio" e tastiere in "V.i.t.r.i.o.l."
Cabal Dark Moon: Voci aggiunte in "Infernalia" e "La camera delle torture"

Anno: 2012
Label: Autoprodotto
Genere: Black Metal

Tracklist:
01. Inferno eterno
02. Tetro lamento
03. Preda
04. Rito dei fuochi pagani
05. Dannati dall'Oblio
06. Antico sentiero
07. Vetusta abbazia *
08. Sanctus in tenebris
09. Diemis Sebitia
10. La notte del culto
11. La camera delle torture
12. Vitriol
13. Obedimus *

* le tracce 7 e 13 sono state riprese dall'album Infernalia

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.