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Terzo lavoro discografico per la band ferrarese, che dopo il debutto Non sento quasi più del 2006 e il bellissimo
Perchè sorridere?! di tre anni fa, torna sul mercato con questo
La morte del sole, che già come suggerisce il titolo, si può considerare come il disco più cupo della carriera dei
Devocka.
Meno rabbia incontrollata (punk/noise), quindi meno Jesus Lizard e più cupi e decatendi (new wave e sempre punk, ma post) rispetto al precedente lavoro discografico, questo giovane ma già "adulto" nel songwriting quartetto continua a stupire con undici canzoni monolitiche e dall'approccio meno violento e più riflessivo (eloquente
"Morte annunciato dell'io"), e più sciamanici e vicini e stratificati in episodi come la bellissima
"Non Solamente un'apertura mentale (NSUAM)", dove però nel ritornello i toni si inaspriscono ed emerge tutta la furia chitarristica (come ai vecchi tempi, verrebbe da dire). Sempre apprezzabile e degno di nota il lavoro teatrale del cantante
Igor Tosi, alla quale in alcuni frangenti si può solo il contestare di riecheggiare troppo nell'alternanza parlato/cantato a Pierpaolo Capovilla, anche ritmicamente tutto il lavoro è permeato da un feeling di basso/batteria superbo (come nel caso della title track); dal punto di vista melodico l'apice arriva con la ballata
"Questa Distanza", mentre
"Croce" è quasi un rito sabbatico, un elogio alla lentezza con le sue atmosfere disturbate e lugubri. Anche l'ultima parte della tracklist ci dona ottimi momenti: in
"Tecnologici" i
Devocka sembrano quasi dichiarare guerra (con tanto di "effetto megafono") alla nostra era internettizata, mentre
"Ultimo Istante" viene a galla tutta la poetica della formazione ferrarese, in tutto il suo splendore.
Pur essendo un disco decisamente diverso da chi l'ha preceduto,
La morte del sole resta un disco ispirato e dal taglio urbano, carico di rabbia apparentemente implosa nelle liriche delle canzoni, ma che deflagra in tutta la sua potenza nei momenti migliori. Non una sorpresa, semplicemente la conferma di una delle migliori band italiane in circolazione.
80/100
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Igor Tosi: Voce, chitarra e synth Matteo Guandalini: Chitarra Francesco Bonini: Basso Ivan Mantovani: Batteria
Anno: 2012 Label: I Dischi Del Minollo Genere: Rock/New Wave
Tracklist: 01. Morte annunciata dell'io 02. Non Solamente un'apertura mentale (NSUAM) 03. L'Amore 04. Cagne 05. Questa Distanza 06. Morte del Sole 07. Croce 08. Carne 09. Carillon 10. Tecno-logici 11. Ultimo Istante
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