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Zibba
Zibba & AlmaLibre

Grazie a due album importanti nell'underground italiano come Il Suono Dei Passi Sulla Neve (2012) e Una Cura Per Il Freddo (2010), Zibba, insieme ai suoi fedeli AlmaLIbre, pochi giorni fa ha avuto l'onore di vinvere il Premio Tenco (a suo parere "immeritato"). Per l'occasione, A&B ha deciso di scambiare quattro chiaccere con questo cantautore ligure, modesto e mai sopra le righe, ma capace attraverso la sua musica di regalare emozioni genuine.

Zibba: Voce, chitarra acustica e ukelele
Andrea Balestrieri: Batteria
Fabio Biale: Violino, neolin e fischi
Stefano Cecchi: Basso
Stefano Riggi: Sax e clarino
Stefano Ronchi: Chitarra acustica, elettrica e dobro

- A&B -
Ciao Zibba, è un piacere avere tra le nostre pagine un cantautore cosi talentuoso come te. Cominciamo dal tuo ultimo lavoro, Come Il Suono Dei Passi Sulla Neve, uscito la scorsa estate. Che ci puoi dire sul processo di lavorazione?
- Zibba -
Questo è stato un lavoro particolare. Scritto in giro per l'Italia, racconta molte storie ispirate da due anni di vita molto colorata. Il disco è stato registrato in un forno per mattoni, a Moie di Mailati Spontini (An). Affascinati dalla location e dalla politica culturale del paese abbiamo voluto collaborare e raccontare la storia di un comune Italiano che definire virtuoso sarebbe anche poco. Vi consiglio di guardare il documentario che è stato girato, che si trova sul nostro sito, dove è raccontata tutta questa storia. Sai, una di quelle storie dal film... un comune Italiano che non si mangia i soldi pubblici in opere inutili ma investe in cultura e nel futuro dei giovani? Ci sembrava una cosa da raccontare a voce alta, e lo abbiamo fatto. Musicalmente con la band siamo riusciti a trovare le atmosfere che avevo in testa regalandoci un lavoro che ci piace molto, e posso dirmi davvero soddisfatto di questo disco sotto ogni aspetto.

- A&B -
Di recente, grazie anche al tuo ultimo e bellissimo album, hai vinto il prestigioso Premio Tenco. Che sensazioni si hanno nel riceverlo?
- Zibba -
Sicuramente ci si sente onorati, ma anche un po' fuori posto. Sono sincero, non modesto. La Targa Tenco ha tra i suoi vincitori storici alcuni dei più grandi talenti della musica Italiana, e devo dire che per quanto creda nel mio progetto non mi sento all'altezza di questi mostri sacri. Apprezzo molto l'apertura del Club Tenco verso le nuove frontiere della musica cantautorale, che negli anni è cambiata e ha presto nuove forme. Che dire, ci godiamo questo momento sperando di entrare nel cuore delle persone come hanno fatto i grandi della storia della musica Italiana.

- A&B -
La tua musica è radicata senza ombra di dubbio nella tradizione del cantautorato nostrano, senza inutili modernismi di sorta e con un grande rispetto verso i grandi della nostra musica. Chi sono quelli che ti influenzano maggiormente nella tuà quotidianità di musicista?
- Zibba -
Tanti, e non solo i grandi. Sicuramente il cantautorato classico della nostra bella Liguria mi ha lasciato segni indelebili addosso negli anni ma, come si sente nelle mie canzoni, non ho riferimenti stilistici chiari. I miei ascolti negli anni sono stati diversi e le cose che mi hanno ispirato arrivano da De Andrè come da Tom Waits, passando per Marley e Stevie Wonder. Mi piace la musica che diverte e fa pensare, mi piace tutto quello che è fatto con sincerità e passione e più che lo stile spesso mi ispira il modo di pensare la musica. La filosofia che vi sta dietro. Poi uno dei miei grandi ispiratori è il cinema, a volte più della musica. E poi c'è la vita di tutti i giorni. Con i suoi ritmi e suoni. Sono contento di poter dire che mi lascio ispirare da tutto. Da ciò che mi regala un emozione da trasformare poi in una frase, una nota o una canzone.

- A&B -
I tuoi lavori sono sempre pieni di ospiti "speciali": da Roy Paci passando per Finardi fino ad arrivare a Vittoria De Scalzi. Con quali di questi pensi di avere maggiori affinità compositive?
- Zibba -
Ho affinità con chiunque abbiamo voglia di sperimentare e collaborare. Sono sempre stato affascinato da quei lavori che negli anni hanno coinvolto più artisti nell'intento di creare qualcosa di unico e cerco di ripercorrere quelle strade. Devo ringraziare davvero tutti quelli che collaborano con me, perchè ognuno mi lascia qualcosa nel cuore, consigli preziosi, storie di vita e contributi artistici che rendono speciali i miei lavori.

- A&B -
Gli AlmaLibre sono il gruppo che ti accompagna nelle tue avventure discografiche, un pò come la E-Street Band per Bruce Springsteen. Che rapporto c'è tra te ed il gruppo?

- Zibba -

Gli Alma sono una famiglia di amici, che lavorano per creare sul palco e nei dischi qualcosa che ho in testa e che magari da solo non riuscirei ad esprimere. Avere un buon rapporto è la cosa fondamentale per credere insieme in un progetto, e la band che ho adesso è la migliore di sempre sotto tutti i punti di vista. Ognuno fa la sua parte e aiuta gli altri a stare in piedi con più stabilità. Non sono un grande fan del Boss, ma credo fermamente del fatto che avere una band che ti supporta è un grande aiuto e un fondamentale strumento di crescita. Non solo per me, ma anche per tutti gli altri. Loro credono in me, si fidano, e io credo in loro e mi fido di loro. E così si va avanti...

- A&B -
Facciamo un passo indietro, tornando a Una Cura Per Il Freddo, il disco che probabilmente più di tutti ti ha dato visibilità. Che ricordi hai di quel lavoro, e cosa di porti ancora dietro di positivo da quelle sessioni di registrazione?
- Zibba -
Disco importante. Oggi posso dire che era un po' confuso, com'era la band e la mia vita in quel momento. Quindi rispecchia la realtà. Mi porto dentro l'esperienza di quel lavoro, di come era stato creato, di come era gestito il lavoro come monito per ricordare che la musica racconta quello che sei. Quindi ascoltando quel disco rivedo me stesso, è un fotografia di un momento passato che ci ha regalato tante soddisfazioni e che resterà per sempre tatuato nella mia memoria. Grazie a quel lavoro siamo arrivati dove siamo, come grazie a questo arriveremo dove ci siamo promessi di arrivare... dove si cammina lenti senza far rumore sulla neve, lasciando le proprie orme fino alla prossima nevicata...

- A&B -
Siamo giunti a conclusione. Ringraziandoti per la tua disponibilità, puoi dirci qualcosa sui tuoi progetti futuri?
- Nome Intervistato -
Tanti concerti e niente paranoie. Prendiamo quello che ci arriva e andiamo avanti. Il mio personale progetto costante è essere felice ogni giorno ed essere d'esempio per le persone che incontro nel cammino. Musicalmente il momento più bello è sempre oggi, e non penso al domani come qualcosa da raggiungere. Il futuro ci riserva sempre quello che gli prepariamo noi. E affrontare tutto serenamente è l'unica chiave per avere successo nella vita come nel lavoro.

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