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Cynic
The Portal Tapes

Pionieri assoluti dell'ondata death più sperimentale degli anni '90 insieme a Nocturnus e Atheist, con l'album Focus del 1993 i Cynic pubblicarono il disco più bello della nuova ondata del metal estremo, tutt'oggi esaltato in egual modo da pubblico e critica. Proprio in quei anni la band di Miami sembrava aver le porte spalancate nel music business, ma le cose non andarono invece per il verso giusto: dopo la pubblicazione del disco sopracitato, i Cynic decisero di sciogliersi dopo alcuni contrasti artistici con la Roadrunner Records, e decisero di riformasi e rientrare in studio sul finire del 1994, con l'aiuto della cantante e tastierista Aruna Abrams.

Il risultato fu Portal, un album autoprodotto che però all'epoca non trovò posto sugli scaffali, e portò ad un nuovo split nel gruppo nel 1996. Quasi venti anni dopo dalla sua registrazione e con l'aiuto dell'attuale etichetta del combo Season Of Mist, finalmente quelle tracce vedono luce sotto il nome The Portal Tapes, ponendo cosi la parola fine ad uno dei misteri discografici che più hanno fatto discutere i fan dei Cynic e non solo.

Giusto premettervi da subito però, che per chi si aspetta un'ideal seguito di Focus, potrebbe restare deluso dalle dieci tracce qui incluse. Infatti i quaranta cinque minuti di questa raccolta sono composti da un'elegante misto tra prog e pop alternativo, talvolta ventato di jazz e fusion, ma di death metal qui non c'è proprio niente. Insomma, il progetto come sonorità s'avvicina più a quello che hanno fatto gli Aghora (progetto alla quale hanno contribuito anche due membri dei Cynic) che alla band che riporta il monicker nella costola del CD. Su tutto svetta la poetica e ispiratissima voce di Aruna Abrams, spesso solista ed a volte in duetto con Paul Masvidal, bravissima a intonare con grande passionalità qualsiasi soluzione sonora imbastita dalla band (ascoltate la bellissima traccia d'apertura "Endless Endeavors" per credere), che riesce anche a donare la giusta malinconia alle canzoni.

Ma sono molti i brani degni di nota in questo lavoro: la conclusiva "Not The Same" è uno squisito esperimento di puro e solare pop dettato da archi e pianoforte; "Cosmos" verte tutto il suo potenziale su soluzioni stilistiche vicine al prog anni '80 ma sempre nel fedele cynic style, cosi come l'atmosferica "Belong" è figlia di quel decennio, forte di un ritornello elegante e melodicamente inossidabile. Non è da meno però la bellissima copertina di Robert Venosa, scomparso nell'agosto dello scorso anno e che raffigura un Cristo privo di vita giacere tra le braccia della Madonna.

The Portal Tapes si è rivelato, pur essendo composto da canzoni con quasi due decadi di vita, un lavoro completo è decisamente diverso dallo stile tecnico e celebrale alla quale i Cynic ci hanno ben abituato in questi anni, rivelando un lato più solare e adagiato, fatto di ottimi refrain e tessiture strumentali morbide ma mai scontate. Da avere, che siate loro fan o meno.

80/100


Aruna Abrams: Voce e tastiere
Paul Masvidal: Chitarra e voce
Jason Gobel: Chitarra
Chris Kringel: Basso
Sean Reinert: Batteria e percussioni

Anno: 2012
Label: Season Of Mist
Genere: Prog/Pop/Alternative

Tracklist:
01. Endless Endeavors
02. Karma's Plight
03. Circle
04. Costumed in Grace
05. Cosmos
06. Crawl Above
07. Mirror Child
08. Road to You
09. Belong
10. Not the Same

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