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Stay hungry, Stay Foolish: iThanks Steve Jobs!

Lo premetto: io sono, penso, tra le poche persone al mondo che non ha ancora realmente e direttamente fruito della rivoluzione tecnologica messa in atto anni or sono da Steve Jobs, ma la sua morte è di quelle che non lascia indifferenti nessuno, nemmeno quelli che non sanno cosa sia un' iPhone.

Ogni epoca ha avuto il suo "eroe", il suo personaggio chiave, colui che con le sui intuizioni ed evoluzioni ha consentito alla società dei sensibili miglioramenti, e Jobs in campo tecnologico è stato senza ombra di dubbio il più grande eroe degli ultimi 20 anni. Va anche detto che se il suo lavoro tutt’oggi ci accompagna nella nostra quotidianità, né lui né l’azienda che rappresentava non sono e ne saranno da santificare (in tal caso vi rimando a questo interessante articolo a cura di Gianluca Bifolchi che ne mostra il “dark side”) per determinanti modus operandi a livello aziendale, e tutto sommato il cordoglio che in queste ore sta producendo file chilometriche presso gli Apple Store americani e non solo, forse lasciano un retrogusto di amarezza in chi sta scrivendo queste righe, e denotano come la società di oggi sia sempre più legata in maniera inconsapevole a quel pericoloso concetto di “consumismo selvaggio”.


La sensazione comune di queste ore, è che comunque il mondo ha prematuramente perso un personaggio fondamentale, chiave, che ci ha concesso di avere Internet a tutte le ore ed in tutti i luoghi, ci ha consentito di avere migliaia d’ore di musica racchiuse in una piccola e leggerissima tavoletta, più piccola di un pacchetto di sigarette, e con le sue “app” ha probabilmente consentito a tutti noi un modo di comunicare alternativo e sintetico così riuscito e completo, che oggi è forse impossibile farne a meno. Per questo, aldilà di una personalità che a livello commerciale è tutt’altro che cristallina, il suo motto che ha conquistato tutto il mondo “stay hungry, stay foolish”, che tradotto vuol dire “siate affamati, siate folli” appare come il manifesto assoluto della iGeneration, che oggi piange e s’addolora per questa morte destinata a lasciare un segno indelebile nella società. Anche in soggetti che come me, non hanno mai avuto un prodotto con raffigurata “la mela” in casa…o in tasca.

iThanks, mr. Jobs!

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