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Vil Rouge

Dietro al monicker Vil Rouge si cela Valeria Caliandro, 25enne cantante e musicista pratese che da qualche mese ha pubblicato il suo debut album Immacolato Caos. Per l’occasione A&B ha scambiato quattro chiacchiere con lei per capire di più sul suo lavoro di cantautrice e su i suoi gusti personali. Domande e risposte, rigorosamente tramite Facebook.

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- Recensione di Immacolato Caos - 2011

- A&B -
Ciao Valeria, innanzitutto come stai? Il tuo primo disco, Immacolato Caos, sta riscuotendo molti consensi, sia di critica che di pubblico. Come stai vivendo il momento?
- Valeria Caliandro –
Ciao Fabio, sto bene, grazie. Sono contenta dei consensi che sto ricevendo e anche di quelli che non sto ricevendo, perché mi stimolano a non fermarmi e fare del mio meglio in futuro.

- A&B -
Da pochi giorni è online il video di “Unimpressive”, che vede la partecipazione di tuo fratello. Parlaci un po’ della lavorazione della clip./font>
- Valeria Caliandro –
L'esperienza del videoclip è stata splendida: quella tra me, Jacopo Payar ed Elena Mannocci è stato un matrimonio artistico nato spontaneamente e per questo davvero entusiasmante. Per quanto riguarda mio fratello ho creduto giusto onorare questo brano, “Unimpressive”, che cantiamo da quando abbiamo 14 anni, benché non sia prettamente rappresentativo del disco, che è interamente in italiano e dai toni più densi. Si può dire forse che però rappresenti una "sdrammatizzazione", e forse anche un amo capace di attirare l'attenzione.

- A&B -
Immacolato Caos è un lavoro che hai confezionato con canzoni vecchie anche di cinque anni. In pratica è un gratest hits della tua vita di musicista. Credi che questa dismogeneità scritturale abbia inficiato sul risultato
- Valeria Caliandro –
I brani di Immacolato Caos li sento "vecchi" perché li ho scritti quando avevo vent'anni, quindi cinque anni fa, ma, benché non rappresentino più chi sono adesso rappresentano una fotografia di un periodo ben preciso della mia vita, dunque non credo si avverta disomogeneità o contraddizione ne' credo abbiano perso l'autenticità di sentimento con cui sono stati scritti, indipendentemente dal fatto che possano piacere o meno.


- A&B -
Il tuo è un genere musicale è indefinibile. Si passa dal pop alternativo, spesso di stampo britannico, a ballate crepuscolari e spoglie. Quali sono gli artisti che più ti hanno influenzato da quanto hai iniziato a comporre?
- Valeria Caliandro –
Le mie influenze musicali sono piuttosto variegate: ho iniziato a suonare musica classica quand'ero bambina e non ascoltavo molto altro, a parte Roger Waters e i Pink Floyd che sono forse la colonna sonora dei miei giorni d'infanzia grazie a mio padre (ma ci sono anche i Dik Dik che mia madre ascoltava segretamente che sicuramente avranno la loro influenza). Credo che la musica classica abbia attivamente influenzato le mie composizioni e credo che si senta. Intorno ai 14/15 anni ho avuto il classico rifiuto adolescenziale e per un anno credo di aver ascoltato solo il silenzio. Successivamente ho "ingerito" di tutto: Fiona Apple, Radiohead, A Perfect Circle, Tori Amos, Lisa Germano...fino ad arrivare ad oggi, dove c’è la rete e quindi i miei ascolti si si sono decisamente estesi fino ad abbracciare il panorama indipendente nel quale sono immersa.

- A&B -
Parlaci anche un po’ del tuo live act, dove ti esibisci con una vera band. Cosa si deve aspettare chi ti viene a vedere dai concerti che stai performando in questi giorni?
- Valeria Caliandro –
La mia band è composta da me al piano, chitarra semiacustica/acustica e voce, Luca Cantasano al basso e synth, Cristiano Bottai alla batteria e percussione, e in alcune occasioni, da una violinista: Jaram Kim. Presentiamo due tipi di set: uno elettrico e uno acustico, dove ci cimentiamo anche nell'utilizzo di strumenti particolari come ad esempio dei bicchieri pieni d'acqua fino ad intonare alcune note.

- A&B -
Tramite il tuo account di Facebook, interagisci molto con gli amici ed i fans. Che rapporto hai con i social network ed in generale con la tecnologia?
- Valeria Caliandro –
In generale con la tecnologia non ho un ottimo rapporto (non per questioni di antipatia quanto di incapacità), ma ritengo i social network un'ottima invenzione per poter fare propaganda gratuita e, se si riesce a mantenere un certo senso critico, poter scoprire mondi interessanti che, purtroppo o per fortuna, oggi rimangono del tutto oscurati dai principali canali mediatici. Interagisco molto con gli "amici" e i fans perché questo tipo di scambio energetico è di fondamentale importanza e semplicemente una soddisfazione per me.


- A&B -
Ok, adesso una domanda classica su questi lidi. Se dovessi trasferirti su un’isola deserta, quali sono i 5 dischi che ti poteresti dietro?
- Valeria Caliandro –

I cinque dischi che porterei con me credo sarebbero:
01 .My Brightest Diamon - Bring me the Workhorse
02. Cesare Basile - Hellequin Song
03. Lisa Germano - Lullaby for Liquid Pig
04. Fink - Biscuits for Breakfast
05. Joni Mitchel - Ladies of the Canyon


- A&B -
Per adesso è tutto Valeria, ringraziandoti per la tua disponibilità, concludi l’intervista come meglio credi.
- Valeria Caliandro –
Concludo l'intervista ricordando i miei prossimi appuntamenti: sabato sera il live acustico al NOF Gallery di Firenze in Borgo San Frediano, dove presenteremo il disco e alcuni brani inediti nella versione acustica e lunedì 17 alle 21.30 l'intervista con Donato Zoppo su Radio Città BN - 95.800 Mhz in RDS Stereo! E ricordo i miei contatti: www.facebook.it/vilrougeofficial se voleste cliccare su "mi piace" e dove potrete trovare le prossime novità, il videoclip appena uscito e tenervi aggiornati qualora vi interessasse.



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