Continua il viaggio cosmico dei Ka Mate Ka Ora, trio pistoiese che 15 mesi dopo l'ottima accoglienza del debut album Thick as the Summer Stars, torna con un nuovo disco di inediti pubblicato dall'etichetta abruzzese DeAmbula Records.
Il processo di distruzione e conseguente ricostruzione del rock dei 3 toscani qui continua con coerenza, miscelando sapientemente melodie shoegaze e stacchetti musicali psichedelici/post rock ben rapita dalla lungimirante produzione dell'amico/musicista Samuel Katarro (che prende il posto dietro il mixer del producer/guru Kramer) e da un mixaggio pressochè perfetto. E' abbastanza difficile, rendere bene col solo utilizzo delle parole un disco come Entertainament in slow motion, dove gli equilibri sonori sono spesso dettati da rumorose chitarre come nell'opener "Vincent", arricchita da una melodia vocale malinconica, oppure più newwaveggianti come nel caso della successiva "My psychedelic teacher", in bilico tra pop decadente e armonie di chiaro stampo '80s. Le atmosfere profuse spesso sono nostalgiche, oscure e dilatate, i Ka Mate Ka Ora hanno preparato per questa seconda prova (che è sempre la più difficile) un album molto intenso e suonato con il giusto gusto verso la sperimentazione sonora, senza disdegnare però formule compositive classiche. Difficile apprezzare la loro musica, seppur seduttiva e sognante, bisogna riuscire ad entrare nella testa di chi l'ha composta, ma se dopo qualche ascolto ci sarete riusciti, resterete incollati allo stereo per ore a canticchiare brani come "Suga" o la nenia "Come with the fall", che sono gli episodi più accessibili del lotto. Sarà invece ostico, se non impossibile, l'approccio a tutti coloro che pensano che il rock sia fatto di riff, strofe e ritornelli da stadio, ma è chiaro che i Ka Mate Ka Ora non puntino al pubblico che compra i dischi al centro commerciale o negli autogrill, ma puntano il loro mirino musicale verso una nicchia di persone alla continua ricerca di emozioni da estrarre della sette note. E da questo punto di vista, per quanto ostico, Entertainament in slow motion vince a mani basse. 79/100
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Stefano Venturini: Voce e chitarra Anno: 2010 |