Servizio fotografico a cura di Marco e Paolo Manzi Al risveglio di sabato 31 luglio la tranquilla cittadina di Bagnatica, alla periferia di Bergamo, ha piacevolmente accolto una pacifica invasione di anime di metallo, rigorosamente dalle t-shirts in nero, giunte da tutta Italia e oltre per ritrovarsi accomunati sotto la bandiera della buona musica. Un'ora più tardi è la volta dei monzesi Furor Gallico accolti da una selva di applausi a dimostrazione che, lavorando sodo e senza sbandierare proclami, ci si costruisce giorno per giorno uno zoccolo duro di fans disposti poi a seguirti incondizionatamente nelle esibizioni live. Gli abruzzesi Draugr sono artefici di un set molto orgoglioso e scenografico; mantelli di volpe in piena estate, stracci da day-after, volti e corpi cosparsi di rosso sangue e interpreti un Folk-metal molto personale e cattivo in sintonia con il loro drammatico look. Dopo qualche incursione all'estero già effettuata sono attesi alla prima prova su cd. Anche i Draugr sono seguiti dalla lontana Chieti da una folta schiera di fans a testimonianza del loro buon momento. Arriva il primo buio e sotto le luci dell'imponente palco si presentano i FolkStone, padroni di casa e accolti da un boato che, pensiamo, per un attimo abbia fatto andare in tilt anche i radar del vicino aeroporto. Ovviamente non sono più una sorpresa ed il pubblico, che ormai sta gremendo la grande spianata dell'Arena Sound fino ad arrivare ad una stima abbondantemente oltre i 5.000 presenti, accompagna con cori da stadio i vari capitoli della saga dei Briganti di Montagna. Dopo i ragazzi di Bergamo sarebbe stato difficile per chiunque salire su quel palco ma ci hanno pensato gli attesissimi Eluveitie a riprendere in mano le redini del Festival. Coperto da una selva di flash, il frontman Chrigel è padrone della voce è parte subito con Nil giusto per far vedere che stasera i Lanzichenecchi scesi dall'Engadina non saranno semplici spettatori, seguita a ruota da Thousandfold e poi via via con Slania's Song, con la nuovissima Inis Mona, Dominion accolta da poghi e wallofdeath da lasciarci le penne, e di fila Brictom, Omnos e Memento, ancora con Quoth the Raven per chiudere la classica Tegernakô con il violino di Meri a condurre le danze e un body surfing dove i corpi sparivano tragicamente al di là delle transenne in una replica del triangolo delle Bermuda. Poco prima dell'una di notte si spengono le luci ma il popolo del metal non vuole abbandonare il luogo che ha visto un pomeriggio di grande sudore, grande emozione, grandi amicizie e ovviamente di grande musica; resterà nell'area ancora un bel pò intorno agli stand etnici, gastronomici e della birra che, pensiamo, sia andata letteralmente a ruba.
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Data: 31/07/2010
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