Folk/Metal dalla fredda Russia, è questo il settore nel quale si muovono i Fferyllt che dopo una sola demo, "A Celtic Tale" del 2006, esce su Stygian Crypt con il primo full-length in studio.
Non sono per niente sicuro di pronunciare in modo corretto il loro nome ma so che si tratta del nome degli alchimisti druidi ... Se meglio vogliamo descrivere il gruppo diciamo che suonano un folk/pagan metal molto epico e melodico in cui la band si cimenta senza essere troppo faziosa e pomposa e riprendendo il classico heavy metal in stile celtico e dal tocco medievale abbellito con tastiere e strumenti quali violini, mandolini, flauti, cornamuse riprodotti dai magistrali synth, etc.
Dalla prima traccia di apertura "A Celtic Tale", in realtà una intro, si evince il modo placido e sognante degli strumenti che ricrea una atmosfera fatata e dai paesaggi di sfondo naturali, animati da personaggi mitologici e magici. Si nota da subito il suono della cornamusa che sarà una costante dell’intero disco assieme ai fiati, alla viola ed arpa a bocca (scacciapensieri) suonata da Dmitry Eliseev il che distingue già il gruppo con una connotazione particolarmente attenta e fedele al folk senza per questo disdegnare le chitarre evocative che sottolineano i passaggi più epici e sontuosi e le vocals maschili corrosive e gutturali e vagamente ringhiose. La musica è avvolgente e meditativa, si presta all’ascolto placido e perfetta in tutte le sue parti più evocative, con in più il contributo della voce bellissima di Yelena Yakovleva che va oltre ogni aspettativa e che supera l'immaginario collettivo (vocalizzi folk che rasentano l’estasi).
Quindi non solo gli strumenti popolari assumono un'importanza fondamentale nello sviluppo delle trame semplici e imponenti del sound, ma anche il contrasto delle bellissime vocals molto descrittive e impostate su toni imponenti, capaci di riportare alla mente scenari mitologico-pagani, ma anche la chitarra che risulta molto bene innestata e sempre presente con arrangiamenti e riffing perfetti e cavalcanti in pieno stile medieval. Il cd si evolve in circa cinquanta minuti di assoluto godimento, per gli amanti del genere specialmente anche se sono convinto che Dance Of Druids potrà piacere anche alle frange di power metallers dell’ultima ora e a qualche estremista ‘open minded’. I passaggi etnici e giullareschi fanno da contorno alle ballate folk e alla presenza di passaggi e partiture acustiche di tutto rispetto, riflessive e composte dall’animo intimista, già da “Dance Of Druids” si sente salire l’aurea soave e paradisiaca di mondi narrati e avventure mitologiche seppure con un fondo di verità delle credenze pagane ... "Autumns Gold" poi è un altro brano narrativo in cui si dipana l’alto spessore di epica teatralità. Musicalmente quindi i Fferyllt puntano su arrangiamenti complessi e a mò di scatola cinese con intagli perfetti e un uso musicale dello scorrere dei brani e, raramente si fanno corrompere dai cliché, accorpando al carattere celtico una proposta non sempre uni-direzionale (più o meno metal, a voi la considerazione personale…) con il supporto fondamentale della singer Astrid capace di non annoiare mai.
Così come in "Warriors Of Ireland" e "Winds Of Trondheimsfjorden" si evidenziano le capacità del combo dove il drumming sintetico poiché una drum machine in realtà non intacca per nulla il sound e lo scorrere inesorabile dei brani. Bellissima la traccia "Night Of The Woodgod" una delle più lunghe in cui è racchiuso il meglio del gruppo, in una sintesi ariosa e fresca, un songwriting vincente ed un mix di aggressione e operistica passione specie nelle ambientazioni e per la voce femminile ai limiti tra soprano e impostata ma molto particolare per il tono vocale. Chiude il disco la doppietta di cover di Ensiferum "Lai Lai Hei" e Eluveitie "Inis Mona".
Una particolare attenzione a sonorità "celtiche" arricchisce di molto il platter riuscendo così a creare una partenza che bene si individualizza su brani mai scontati e monotoni, fatti di musica e non di accozzaglie sonore e riff ripetitivi come molte band del genere ispirate dal dio Odino e dalle leggende nordiche. ... diciamolo quindi, Dance Of The Druids non è per niente un disco da buttare via, non una release mondiale e per tutti i gusti ma più di nicchia, parte da qualche idea personale e si sviluppa con raziocinio e sicura maestria, un progetto di valore i Fferyllt, ed essendo solo al loro primo disco non vedo perché tra qualche tempo non si potrà sentire parlare di loro assieme ai nomi più altisonanti della scena pagan/folk metal. Disco medio con eccellente artwork, bellissimo ed esaustivo, specialmente per l’utilizzo di colori in tonalità dorata…
75/100
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Dmitry Eliseev: Tastiere Alexey Godlewsky: Chitarre Georgiy Tsedov: Chitarre Alexander Lebedev: Basso Alexander Davtyan: Voce Yelena Yakovleva: Voce Evgeniy Martynov: Batteria
Anno: 2009 Label: Stygian Crypt Genere: Pagan/Folk Metal
Tracklist: 01. A Celtic Tale 02. Night Of The Woodgod 03. Following Skadi 04. Dance Of Druids 05. Autumn's Gold 06. Warriors Of Ireland 07. Éîëëü 08. Winds Of Trondheimsfjorden 09. Gjallarhorn 10. LAI LAI HEI (Ensiferum cover) 11. Inis Mona (Eluveitie cover)
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