Sono giovanissimi e di San Pietroburgo in Russia, sono i Trelleborg, combo che arriva al debut cd intitolato Lands Of Njord dopo un solo demo scaricabile online datato 2006.
Il genere di riferimento ricade di certo nel epic-viking-battle-metal con svariati riferimenti alla 'humppa' (che è una vorticosa danza folk finlandese, discendente della polka, e suonata con strumenti tipici della tradizione finlandese quali il kantele. La velocità di questa danza si aggira tra i 220 e i 260 bpm. A livello internazionale è diventata famosa anche grazie agli Eläkeläiset ed ai gruppi folk metal come Finntroll e Korpiklaani che fanno largo uso di tali sonorità). Ciò dona una certa freschezza e vivacità alle track del disco, il fatto che le composizioni poi si delineino come sinfoniche dona quello sprint avvolgente in più che 'prende' al primo ascolto. Certo la descrizione del sound non finisce qui visto e considerato che c'é anche l'atmosfera epica ed i passaggi tristi e imponenti, dove si evocano antichi spiriti e eroi pagani dimenticati: Trelleborg é una fortezza sita in Danimarca che fu negli anni 1000 sede del re danese Sweyn Forkbeard durante la guerra contro gli Anglo-sassoni, e Njord é il dio pagano del mare nella mitologia germanica antica. La fantasia sta al centro del concetto di far musica dei Trelleborg ed é abbastanza veritiero che gli elementi usati per comporre questo genere sono molto eterogenei, in quanto molto presenti nelle tracce che compongono l'album intero ma a sprazzi. Infatti in Lands Of Njord è l'altalenante diversità delle tracce, le une dalle altre si distinguono anche per stile e questo rende il disco vario ma poco individuabile, detto ciò una registrazione e mastering più che decorosi fanno il resto, certo che fare il missaggio e mastering da Mika Jussila (Finnvox) non può che essere positivo e dare un qualcosa in più alla registrazione e all'intero valore del disco. Ulteriore appunto sarebbe la presenza nell'intero 'running' del cd di molti brani strumentali, quattro per l'esattezza che come dicevo prima distolgono dal mood generale e trionfale del gruppo, un totale di diciotto minuti che paiono di riempimento piuttosto che vera parte integrante del disco, specie se parliamo di "At The Last", piacevole ma troppo lontana dalla strada percorsa . Un plauso alla voce, davvero bene interpretata e impostata, bravo davvero il cantante sia nelle parti pulite che nello scream, epico e sinfonico allo stesso tempo, fa sicuramente centro, e per stavolta la mancanza delle solite vocals femminili secondo me giova la resa finale e rende meno fiacco il risultato. Pezzi come "Gunbjorn (Birth Of Skerriz)" o "Metsanhumppa" sono e restano giustamente e diversamente belli ed apprezzabili, così come il folk "Spellful Cup", oppure le ammiccanti "Sudden Arise" e "From The Seas", forse le mie preferite, giuste da ascoltare in auto con il piede destro a tavoletta sull'acceleratore. Il gruppo deve ancora maturare e creare uno stile principale personale su cui poi ricamare sopra, ma per essere un debutto diciamo che le capacità tecniche e risolutive ci sono tutte seppure ancora grande sia la sudditanza verso i vari mostri sacri del genere, ovvero i vari Korpiklaani, Finntroll, Turisas, Vintersorg, Ensiferum & company. La voglia a questo combo non manca, tanto è che l'etichetta non ha badato a spese per dare alla luce un buon prodotto, nel complesso pregevole, loro sono certo capaci di fare anche di più ma l'album avrà una certa rilevanza nell'ambito degli estimatori del genere, di questo ne sono sicuro, quindi l'acquisto del cd credo sia giustificato. I Trelleborg del prossimo disco saranno più maturi, ma per il momento fa piacere sentire quel sound che andava tanto di moda qualche anno fa, al momento del boom, anche se io resto sempre del parere che i Dimmu Borgir hanno contribuito notevolmente alla creazione di questi feeling musicali "moderni" seppure non sul versante pagan e folk di certo nella parte sinfonico trionfale. La copertina ritrae il dio Njord con alle spalle due imbarcazioni vikinghe inghiottite dal vortice delle onde da lui creato, lavoro che é stato concepito e creato da Pablo The Elephant, artista di San Pietroburgo - già fautore di varie vesti grafiche famose nell'underground. 65/100
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Lord Volland: Voce, chitarra, tastiere Anno: 2010 |