Accomunabili al filone new metal core (anche se per me alla fin fine sempre di crossover si tratta...), gli Enempidi oltre al metallico cadenzato assalto frontale classico del genere si distinguono per la loro venatura morbida incentrata su arrangiamenti e cornici noise armoniche e per alcune influenze (hip hop, rap e funky) molto più legate alle origini del panorama più che alle nuove leve e al sound attuale, meno omogeneo e compatto di questo senza ombra di dubbio.
Detto ciò mi piacerebbe offrire una chance a questa band, io di solito non apprezzo moltissimo queste sfumature dell'hardcore, non che non mi piacciano, ci sono bands rispettabilissime nella scena 'iper-inflazionata' ma alla fine mi annoia sentire sempre lo stesso riff saturo che spesso monocorde si sussegue senza una minima variazione e poi mi stanca il messaggio di 'disadattamento permanente' del rapper che grida la sua rabbia verso tutto e tutti, manifesto di falsa ribellione che poi sfocia se non altro sul allinearsi ai più aspettando di raccogliere qualche 'grano' con la vendita di cd coadiuvato da un manager alle spalle magari (puro e semplice music business? ... quindi mercato globalizzato, e qui dico tutto e mi fermo...). Enempidi invece è una ricerca musicale leggermente più evoluta, innanzi tutto è palese che i ragazzi seguano un filo logico, una evoluzione del loro sound fatto di influenze passate e recenti, un frullatore intelligente di 5 menti malate (come loro stessi ammettono), musicisti con il proprio stile in onore della macchina Enempidi, con una commistione di attitudini che bene si assimilano e che nonostante tutto dimostrano di essere ragionati e miscelati con gusto e umiltà (cosa apprezzabile), questo per quello che riguarda la componente musicale che vanta un crescendo molto bene auspicante per il futuro del combo; meno esaltante è al contrario il cantato, trattasi del solito accompagnare con le parole ritmate/rimate il refrain midollare dei brani con lo stesso medesimo cliché, certo il messaggero della band si impegna per modulare la voce, ma resta sempre quel non so che di gia sentito e gia interpretato comune a moltissime di queste bands. I testi poi ... alcuni sono coinvolgenti e istigano alla rabbia interiore che spesso pervade ognuno di noi in molti momenti della vita rispetto al mondo che ci circonda, alla codardia e cinismo umani, altri brani sono sempre ripetitivi e lasciano l'amaro in bocca per la loro immediatezza e significato prevedibile, ma di questo poi il genere è fatto e di ciò si deve avere rispetto per forza, credo. Aspetti positivi quindi tanti: molte belle song nell'arco di 13 brani sanguigni, le più appariscenti sono di certo la splendida e completa "Rimanendo" (uno degli unici brani dove il cantante mi è piaciuto veramente per l'interpretazione), "Il loro sapere", "Stai fermo", "Cose Da Fare", e "Joice" ( unico pezzo in inglese, dovrebbero scriverne di altri secondo me ) insieme a "Bolla", con feedback e suoni ben collocati, poi un ottimo feeling a livello di ensemble, si sente che la band suona con un unico filo conduttore, da elogiare l'impegno al max con cd auto-prodotto, registrazione ottima con volumi azzeccati e quasi nessuna sbavatura, ottima grafica e cura del booklet, 13 brani che danno una visione completa sulla lunga durata del progetto (non il solito mcd di 3 pezzi non giudicabile), e serietà al di fuori dall'esaltazione ed attitudine no-profit che sprizza da tutti i pori. Consigliatissimo agli amanti del genere e a chi possiede un background vario a livello di gusti musicali impregnati dal metal, perché qui di metal, anche se non sembra, ce n'è tanto e purtroppo anche qualche re-make (riff, refrain ed atmosfera) di qualche anno fa che di sicuro è sfuggito come un torrente in piena al momento della stesura delle tracks (errare humanum est). Ciao e alla prossima Enempidi, magari dal vivo e con un contratto onesto in mano che non sfiguri il vostro spirito genuino, un applauso sincero. 85/100
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Massi: Batteria Anno: 2007 |