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Gary Farr- Strange Fruit

Ho dovuto colmare una grossa lacuna con questo cd e non solo, mi rammarico di non avere mai saputo che lasciati i T-Bones (gruppo di successo Rhythm and blues dei '60 in cui militò, seppure per un breve periodo, anche il genio alla tastiera Keith Emerson e che seguirono nomi come Rolling Stones e Yardbirds sul palco del Crawdaddy Club di Londra) Gary Farr, figlio del famoso pugile Tommy Farr, si dedicò ad una carriera da solista e come songwriter e con grande meraviglia sono riuscito a riscoprire questa chicca nascosta dalle polveri del passato e riesumata grazie alla attenta etichetta progressive rock inglese Esoteric Recordings.
Si tratta di un gioiello di rock acustico e folkeggiante con splendidi testi ed un incedere vagamente 'bluesy' dove l'artista inglese mette in risalto le sue doti di vocalist caldo e avvolgente con una interpretazione micidiale, non una stecca, non una nota stonata o azzardata ma tanta e tantissima sapienza, se poi aggiungiamo la presenza di pezzi mitici come il singolo "Revolution of the Season", la delicata e sinfonica "About This Time of Year", oppure la struggente chitarra e malinconica voce di "Strange Fruit" (cover di una delle song più famose e profonde di ogni tempo scritta da Billie Holyday e Abel Meeropol nel 1939 per condannare uno dei tanti lati oscuri nella storia statunitense) e la gemma cristallina e direi falsamente Rolling Stonesiana, "Margie" il cd assume una sua forma di cimelio immancabile nello scaffale dei veri intenditori di musica, quella con la 'M' maiuscola, quella di altri tempi dove tutto o quasi si scriveva con il cuore e senza grosse imposizioni e impostazioni considerando che alla fine della fiera qui si parla di un disco da considerare british pop seppure catapultato a 40 anni fa.

Mi pare impossibile che questo disco sia irreperibile da moltissimi anni e credo che al suo periodo, anche se non ho fonti adeguate sulle quali informarmi meglio, il disco in questione non abbia avuto il risalto che meritasse restando un buon lavoro nella media delle nebbie underground, nonostante al tempo non mancassero di certo le releases d'interesse e di spicco.
Ad ogni modo il cd consta di ben 11 brani considerando le 2 differenti versioni della bellissima "Revolution of the Season", una fantastica ballata con refrain che si stampa subito nel cervello, per nulla scontata, semplice e diretta ma nonostante ciò per nulla banale con il suo ritmo scandito dalla batteria e da un ritmo ossessivo, le chitarre acustiche e classiche onnipresenti che ispessiscono il sound.

Il disco si snoda per la maggiore su uno stile pulito acoustic folk di matrice inglese ma “Strange Fruit” è da considerarsi anche un piccolo esempio di quello che era il genere 'rock-beat-pop' con contaminazioni 'vertebrali' di blues e jazz americani di matrice nera da cui scaturisce una energia tutta ‘sessantiana’ e che fa del dischetto un vero capolavoro figlio di un'era musicale indimenticabile.
Gary Farr in “Strange Fruit” (secondo album dei 3 registrati sotto questo progetto uscito per la CBS americana nel 1970, il primo disco invece è "Take Something With You" edito dalla Marmalade nel 1969 a cui segue l'ep Revolution Of The Season/Old Man Boulder del 1970 e successivamente "Addressed To The Censors Of Love" del 1972 prima che Gary risiedesse definitivamente nell'anonimato nella sua casa di Los Angeles) strizza l'occhio al malinconico romanticismo del folk accorpato al rock ma con la totale mancanza di strumenti distorti se non per la presenza di chitarre elettriche pulite per dare libero sfogo alla ritmica e alle chitarre classiche che quasi si intrecciano sognanti e fatate, e alle atmosfere tastieristiche e di pianoforte dalle forti connotazioni country ed un feeling da music club fumoso, sovente accompagnato da pregevoli armonizzazioni (armonica/flauto) e arrangiamenti imperiosi nella loro spregiudicatezza e sbarazzina linearità (senti le linee di basso).

Chi adora le sonorità del periodo, Rolling Stones, Jettro Tull, Iron Butterfly, Tim Hardin (un'altro dimenticato dall'esistenza troppo breve ...) e company non potrà che trovare linfa vitale tra i solchi di questa piccola meraviglia musicale e comunque giudicare positivamente l'operato di un grande poeta incompreso dell'ingiusto mondo discografico, ovvero il buon Gary che penso meriti un posticino nel pantheon della musica d'elitè.
Lasciatevi trasportare dalla scaletta completa dei brani di questo capolavoro minore, brani anche diversi tra loro ma del tutto rispettabili, mai monotoni e mai sdolcinati o leziosicon, con un importante songwriting e geniali arrangiamenti; il cd per l'occasione è stato ri-masterizzato e di certo si noteranno delle migliorie ma non dimentichiamo che certe releases è giusto ascoltarle ed interiorizzarle con il mood delle registrazioni di origine. Pezzi acustici come "Down among the dead men" ci fanno pensare ad un cantautore a tutti gli effetti, un ottimo paroliere ma anche un grande musicista capace di accompagnare degnamente le sue parole, di certo non un solista virtuoso, uno con i piedi per terra con non molti fronzoli per la testa, ma la semplice libertà di esprimere le proprie sensazioni lasciandole scorrere a briglia sciolta nella loro cupezza e claustrofobica voglia di comunicatività.

95/100


Gary Farr: Voce, chitarra
Richard Thompson: Chitarra solista
Mighty Baby Band: Altri strumenti

Anno: 1971/2008
Label: Esoteric Recordings
Genere: Folk Rock

Tracklist:
01. In the Mud
02. Old Man Boulder
03. Strange Fruit
04. Margie
05. Revolution of the Season
06. About This Time of Year
07. Down Among the Dead Men
08. Proverbs of Heaven & Hell
09. Old Man Moses
10. Sweet Angelina
11. Revolution of the Season (ep version)

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