Padova, 7 Dicembre 2012 - Gran Teatro Geox
Photo Courtesy: Giulia Natarelli
E' la mia prima per Bregović e al Gran Teatro Geox di Padova. Ad accogliermi c'è una fitta foschia di neve. Arrivo alle 21.00 sul posto non troppo distante dal centro, in buona compagnia, con venti minuti di anticipo rispetto all'ora fissata per l'inizio dello spettacolo. Il tempo di ordinare una birra, depositare gli abiti nel foyer d'ingresso che mi infilo a ridosso del palco nella sala teatrale, un complesso nuovo di zecca con circa 2000 posti tra platea e tribuna. Alle 9.40 la sala si riempie, rimane solo qualche spazio vuoto nella zona antistante il punto-bar. Noto subito con piacere che il pubblico è molto variegato, a riprova del grande interesse che il compositore, che per anni ha dato voce ai film di Kusturica, sta riscuotendo nel Belpaese. Pochi minuti dopo irrompe la band in maniera piuttosto originale: un suono di tromba alla nostra destra cui fa subito eco un’altra a sinistra.... il pubblico appare disorientato fino a quando uno a uno i membri di The Wedding and Funeral Band salgono sul palco.
Primo a salire è Stojan Dimov al sax, a seguire le due trombe Bokan Stankovic e Dalibor Lukic, i due tromboni Aleksandar Rajkovic e Milos Mihajlovic, tutti rigorosamente ingilettati; entrano poi in scena Muharem Redzepi Goc, grancassa tradizionale e voce, e la coppia delle coriste bulgare Ludmila Radkova Trajkova e Daniela Radkova Aleksandrova, uniche ad indossare costumi folkloristici, benchè nel corso della serata avvisterò tra il pubblico ragazze che sfoggiano lunghe e sfarzose gonne in perfetto stile zingaresco. Ultimo a fare il suo ingresso è il grande protagonista, Goran Bregović con uno stile assolutamente inimitabile: capello spettinato, smoking lucido bianco, camicia in tinta e scarpe a punta blu notte. Ad assisterlo la sua chitarra, non a caso a riporto con l'abito, che lascerà solo un'ora più tardi per raccogliere un mazzo di rose dal pubblico. Sono gli occhi, ancora prima delle orecchie, a presagire che sarà un grande spettacolo! Si inizia subito forte con "Gas Gas" mentre la grande folla si lascia trasportare dalle bizzarre note gitane. Bregovic saluta il pubblico, augura a tutti un buon concerto e mostra subito la sua vena artistica, sponsorizzando la sua la band per eventuali matrimoni e funerali.
E' anche l'occasione per presentare il nuovo album Champagne For Gypsies, realizzato grazie a diverse collaborazioni, tra le quali spiccano i nomi di Eugene Hutz, dei Gogol Bordello, The Gipsy Kings, Florin Salam, oltre ovviamente alla Wedding and Funeral Band. Qualche pezzo già noto, prima di tuffarsi nei nuovo brani: Presidente e Be that man dove Bregovic, a mio parere, esce un pò dal folkrore balcanico e quasi mi sembra di ascoltare del funky. Bregovic è in grande spolvero, volto sempre sorridente, piede ritmato e braccio disteso a dirigere il pubblico e la sua orchestra. Un pò meno i trombisti che alla prima pausa colgono l'occasione per adagiarsi sui propri sgabbelli, quasi a socchiudere gli occhi. Nella seconda parte del concerto, non sono le lancette a scandire il tempo, ma bicchierini d'alcool per Bregovic. Lui beve per far fede alle parole che sempre intona "canzoni gitane che devono essere ascoltate e danzate sotto l'effetto di forti superalcolici"; la sua ironia con il pezzo Artiglieria diverte e rende partecipe il pubblico a questa sua grande festa: “Questa canzone mi piace suonarla quando bevo. Perciò alla vostra salute! ”. Lui si noi meno: il bar-etto non è poi così accessibile per le nostre tasche, cinque euro per una birra chiara cruda!
L'italiano disinvolto di Bregovic lo aiuta a coinvolgere gli spettatori e a "richiamarli" quando i fragorosi battiti di mano accompagnano le note di una canzone che narra di un uomo serbo omicida. Simpatico il siparietto dei due trombettisti che improvvisano al centro palco una coreografia sui generis. La band sul finire ci porta indietro nel tempo con un crescendo di emozioni e di suoni: il tema è quello della seconda guerra mondiale. Il primo pezzo è "Mesecina", un inno di disappunto alla guerra e all'oscurità che si è addensata sul suo popolo. Il secondo, "Bella Ciao", che non ha bisogno di presentazioni, non può che far vibrare gli animi e le corde vocali di tutti i presenti, il brano esalta le doti canore di Muharem Redzepi Goc che non stecca con l'italiano né con le parole del testo.
Si chiude con "Kalashnikov" ed il suo travolgente ritmo balcanico. Bregovic chiede l'accompagnamento del pubblico al suo countdown con un "all'attacco", epressione in voga in tempi di guerra, il pubblico è in estasi! Arrivati a fine concerto impressione generale è che nessuno abbia voglia di andarsene, noi compresi! Se per Bregovic “Ognuno di noi dovrebbe essere un po’ zingaro, almeno una volta nella vita.”, io posso dire che “Ognuno di noi dovrebbe assistere ad un suo spettacolo, almeno una volta nella vita.”
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Goran Bregović: Direzione Musicale, chitarra, sintetizzatore, percussioni, voce
Wedding & Funeral Band Alen Ademovic, Goc (grancassa tradizionale), voce Bokan Stankovic: Prima tromba Dalibor Lukic: Seconda tromba Stojan Dimov: Sassofono, clarinetto Aleksandar Rajkovic: Primo trombone, glockenspiel Milos Mihajlovic: Secondo trombone
Voci Bulgare Ludmila Radkova Trajkova: Voce Daniela Radkova Aleksandrova: Voce
Data: 07/12/2012 Luogo: Padova - Gran Teatro Geox Genere: Folk Rock/World Music
Setlist: 01. Gas Gas 02. Tango Cesaria 03. Maki Maki 04. Soferska 05. Caje Sukarije 06. Balkaneros 07. Ringe Ringe Raja(Ya Ya) Dal Film "Underground" Di Kusturica 08. Be That Man 09. Artiglieria 10. Bella Ciao 11. Kalashnikov
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