Natalia Green Vasco, brasiliana 25enne, residente da diversi anni in Italia (Sirmione-Lago di Garda), inizia a cantare e a comporre già all'età di 12 anni in quel di Rio con MCS di funky-hiphop e un discreto successo anche televisivo.
Nel 1996, segue il trasferimento in Italia dei genitori, non senza problemi di integrazione (lingua, usanze diverse etc.) tanto da imparare, solitaria, l'italiano dalla nostra TV seguendo soprattutto i programmi musicali. A scuola crea un gruppo al femminile "Corpo del Reato", segue corsi di jazz e improvvisazione vocale e comincia a concepire la musica anche come "lavoro". I suoi numerosi progetti musicali spaziano dal pop con contaminazioni etniche, alla bossa nova, alla musica elettronica e da “dance floor”, inoltre si e' specializzata in Musicoterapia all'Université Européene Jean Monnet. Una serie di demo preparatori e poi il primo mini-cd ufficiale, Pecado Teatral, cantato interamente in portoghese (brevi inserti in inglese) con la presenza di musicisti di talento come Bruce Turri, Laura Masotto, Stefano Stefanoni e prodotto da Stefano Ferrario già collaboratore di P.J. Harvey. Mania è un la bellissima apertura sospesa fra pop-rock e tradizione, una Nelly Furtado più ruspante ma più sinceramente legata alle proprie tradizioni. E se Sem Disfarçar è di una gentilezza acustica dolcemente sussurrata accompagnata dalla inarrivabile chitarra acustica di Marco Carusino e leggeri inserimenti elettrici che danno al brano un clima di sospensione, di trasporto nella terza dimensione del piacere, So' Louco invece si scatena in percussioni proprie della tradizione della terra giallo-verde (BigBom? Pandeiros? Surdo? Kalimba?) che ci trascina in una vibrante bossanova-jazz di rara fattura e bellezza all'ascolto del quale è impossibile rimane fermi; si verrà letteralmente trascinati in un epilettico ballo pagano. Canto do Mar siamo di nuovo nella più completa tradizione dove il canto in brasil-portoghese ci restituisce tutto il calore dell'Oceano e i colori delle sterminate spiagge innevate da sabbie bianchissime; un approccio canoro sospirato e sognante di grande efficacia. La conclusiva e lunga No Ar completa questo primo lavoro della piccola brasileira che confeziona un piccolo capolavoro di dolcezza, tenerezza, tradizione perfettamente supportata da egregi musicisti italiani che hanno compiuto una riuscita full-immersion nelle povere lande del sud America ma terre ricche di umanità, cultura, ritmo e gentili sorrisi realizzando così un ottimo lavoro di world-pop.. Bello il cd in digipack e il relativo artwork; sullo stesso disco il video, So' Louco, e contenuti multimediali che rimandano al sito, veramente ben fatti. Mi piace sentire la chitarra come un corpo pulsante, le note come un albero. Il contatto più forte che ho mentre compongo e’ proprio con la terra, con le sue radici, la sua risonanza. Percuoto il corpo dello strumento per sentire il suo cuore pulsare sotto le nocche. I brani mi arrivano come alberi ultrasonici, in un attimo la radice diventa legno, e’ un processo pressoché inconsapevole, e’ la melodia ed il ritmo che prevalgono e sembrano non dipendere dalla lingua. Le parole arrivano dopo, dedotte da suoni sussurrati poi reinterpretati. Le parole sono figlie del ritmo e della melodia, vengono dopo e devono necessariamente riportarne il DNA. (Natalia) 80/100
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Natalia Green: Voce, chitarra acustica, percussioni etniche Anno: 2010 Sul web: |