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Vigrid
Throne Of Forest

Nella mitologia norvegese, Vigrid é il terreno sul quale si svolse la battaglia di Ragnarök mentre dalla Finlandia provengono i Vigrid, una gelida band gia Heorot (folk band nordica) ma qui ci spostiamo su coordinate più congeniali al black metal e Throne of Forest é senza ogni ombra di dubbio un ottimo esordio discografico, si potrebbe descrivere un sound la confine tra symphonic black metal crudo e passaggi folk vikinghi molto impostati sull'epico pagan metal. Quindi da un punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad un genere ben delineato ma estremo, non morbido e sofficemente alleggerito dagli strumenti a fiato o classici del folk, qui c'è l'utilizzo degli strumenti elettrici, il riffing é piacevole ma arcigno, abbellito da inserti folkeggianti solo dovuti alle tastiere a tappeto e a tratti 'soundscape' come in "Kauniin Koto" cantata in lingua madre da una female vocalist molto brava che ricorda lontanamente lo stile di Enya o Sinéad O'Connor, ma questa é solo una parentesi il resto del disco é fatto di 7 pezzi aspri e dal tocco 'evil' specialmente per il taglio delle vocals tipicamente scream e dalle chitarre ritmiche che creano un clima cupo e battagliero.

...quindi non aspettiamoci grandi cose, nel senso che di novità vere e proprie non ce ne sono, ma il sound é talmente compatto e ben fatto che l'ascolto si fa piacevole e per nulla scontato, nulla da eccepire sia a riguardo della tecnica, sia per la capacità di costruire delle tracks facili e ben strutturate, con strofe aggressive e cariche di pathos sanguinolento ma anche di sognante atmosfera imperiosa ("Enchanted Grave"), il che rende l'ascolto molto accattivante con l'uso di chitarre acustiche qua e là e di effetti sonori da primo impatto.

Dunque con un continuo riffing black melodico, doppia cassa e qualche trovata a spezzare il filo conduttore come le varie "Kauniin Koto" (già citata) e "Crown of Guilt" dove lo screaming lascia, almeno per qualche momento, il passo ad una spoken voice e alla melodia temendo sempre alti i ritmi e l'attenzione con impennate epiche e struggenti, (il brano é uno dei migliori del set) particolarmente azzeccate e pertinenti.

Si chiude con "Path of Vengeance" dove l'atmosfera nordica e paganeggiante emerge parecchio, ovvero il brano che é la sintesi del lavoro e del sound dei Vigrid con una struttura semplice e diretta, ma che fa subito presa così come il tipico sound nordico, un viaggio nelle fredde lande nordiche ricche di ombre pagane.
Mentre se dobbiamo tornare indietro darei un bel otto alla più lunga ed articolata "Howl for the Absent Moon" probabilmente uno dei migliori brani dell'intero album, una song che si contraddistingue per approccio più macchinoso e sinuoso.
Questa uscita discografica non fa altro che confermare che i gruppi provenienti da questa terra hanno una marcia in più, senza nulla togliere alle altre nazioni ma possiamo affermare che il sound in questione é proprio di una certa zona europea e sfido chiunque a contraddirmi, per un genere che ha superato ormai da tempo i propri confini per diventare caratterizzante di un'epoca, il solo neo che potrei trovare al platter é proprio la durata del cd, molto ridotta, e la mancanza di novità importanti sia di stile che di esecuzione, ma é forse pretendere troppo da un debut album, quindi aspetto con ansia il prossimo lavoro dicendo che ci troviamo dinnanzi ad un gruppo onesto e genuino, che non cerca di chiudere i ponti con il passato ma che in soli 34 minuti di musica estrema mette in luce una attitudine che detiene una certa dose di sostanza, cosa spesso molto difficile da riscontrare nelle miriade di gruppi che troppo facilmente arriva alla meta del cd full-length. Il potenziale c'é tutto, la musica è favolosa, la voce roca e carica di acute urla. Le chitarre hanno un suono bello e melodico e le ritmiche galoppano lungo il corso delle canzoni come un cacciatore all'inseguimento della sua preda sotto il solo bagliore della luna piena, appropriate al loro ruolo di custodi della natura selvaggia e di quel percorso di vendetta della tradizione pagana.
La batteria poi non ha la solita esplosione furiosa come alcuni gruppi nordici ma tende ad arrotondare il sound senza esporsi troppo, non tralasciando un grande senso di creatività.
In questo cd non c'é un solo momento di noia. I flauti (certamente ricreati da un synth) sono una meravigliosa aggiunta alla musica e creano vibrazioni di brio per l'ascoltatore avvantaggiando le chitarre.
Valuto questo album ottimo perché credo che i giovani ragazzi non abbiano ancora raggiunto il top ma se vogliamo possiamo dire che ci siamo quasi, immaginatevi gli Elvenking con una voce più aspra per fare un esempio ... fate vostro questo cd se siete estimatori del black glaciale intinto nel pagano sogno vikingo!

90/100


Lauri Viertola: Voce
Antti Ojalehto: Chitarra
Jouni Riihinen: Chitarra
Timo "Tipi" Nokelainen: Chitarra
Tommi Laukkarinen: Basso
Mikko Nokelainen: Batteria
Jani Ambrusin: Tastiere

Anno: 2009
Label: Stygian Crypt Productions
Genere: Viking/Black Metal

Tracklist:
01. Guardian of the Wild
02. Crying Earth
03. Hunter's Moon
04. Kauniin Koto
05. Howl for the Absent Moon
06. Enchanted Grave
07. Crown of Guilt
08. Path of Vengeance

Sul web:
Vigrid @MySpace

 

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