Home Recensioni Album Fausttophel - Thirst of Oblivion

Fausttophel
Thirst of Oblivion

Il gruppo in questione è al debutto assoluto e proviene dalla seminale Ucraina dove stanno nascendo come funghi progetti musicali in tutte le direzioni, specialmente in ambito black/death metal e generi estremi affini.
Brani consigliati : "Thoughts" cover della band Kollaps e "Thirst of Oblivion", brano più rappresentativo, il resto è un viaggio nel tipico mondo old fashion nel genere black metal dei primordi, quello derivato nel melodic death metal dove il feeling dark si innesta in un modo heavy oriented ed in un senso pervaso di melancolia sofferta che rende il lavoro più appetibile e diverso dai soliti stilemi.
…ma forse non è questa la reale volontà del gruppo, lo dimostra la totale assenza di informazioni nei 2 fogli del booklet, non ho trovato una biografia online e nemmeno quattro righe in croce dedicate al gruppo scritte in inglese sul blog della band, ciò dimostra che a Alexander Savinykh (vocals, guitars, bass and drums) e Valentin Samokhin (keys and vocals) con Alexander fondatore della band non hanno nessuna intenzione di uscire dalla loro area underground e quindi da qui capisco la reale intenzione di suonare per il semplice piacere di farlo.

Non male, da rivedere e ri-sentire al prossimo disco che spero saprà offrire di più, nella fattispecie vorrei capire se questa realtà potrà confrontarsi con quelle del continente Europeo e soprattutto se reggerà il confronto con il mercato americano, dove come si sa il cambiamento e l'evoluzione dei generi estremi passa per l'innovazione e un certo gusto dello sperimentare la fusione tra stili spesso differenti. Dagli anni '90 ad oggi il genere del blackened melodic death metal è diventato un un linguaggio universale che ha avuto addirittura collisioni (e collassi) con l'hardcore quindi non so quanto la vena romantica e gotica si sposi con il sound della 'new wave of swedish death metal', e considerando che i FAUSTTOPHEL cantano con la loro lingua madre l'internazionalità del platter diventa quantomeno difficile...
Se amate il black metal dal sapore retrò e il death metal scandinavo di natura melodica con accompagnamenti barocchi e atmosfere sulfuree la musica dei Fausttophel potrebbe fare al caso vostro, ricordando che non si tratta certo di un album impressionante per originalità ma onesto e senza una piega, dove gli abbellimenti lirici e le piccole idee a livello gotico fanno da sfondo al panorama principale fatto di vocals gutturali e scream, chitarre distorte e funamboliche scale epico melodiche in pieno swedish style (primi In Flames, etc...).

Non fate l'errore di paragonarli a cose del tipo Cradle Of Filth perché qui non c'è traccia specialmente se ci riferiamo alla direzione intrapresa dal gruppo inglese negli ultimi anni, qui invece c'è molta Scandinavia e quello stampo 'made in est russo' che identifica molte realtà del freddo continente asiatico.Questa band dalla copertina frontale lascia presagire che si tratti di un act gotico-vampirico, ma nel contesto musicale c'è poco di romantico e tragico, certe tracce forse lo detengono come contenuto, il feeling del genere resta distante se non nella solita traccia finale con il momento atmosferico, con tanto di vocalist  femminile in semi soprano classicheggiante ed operistico, dove il dramma rende il lavoro ancora più indistinto ed incerto...
Nella traccia "Thirst of Oblivion" infatti confluiscono i vari stili tutti abbracciati dalla buona tecnica e vena compositiva del duo in questione; da mettere in risalto la buona riuscita degli arrangiamenti e le sinfonie tastieristiche non sempre riconducibili al black metal sinfonico ma più vicine al gothic e al progressive quasi psichedelico (scelta questa che la band potrebbe benissimo percorrere per un futuro musicale ancora più personale ed originale), e poi mettiamo il grande lavoro delle chitarre che esplodono quasi furiose (...ma mai ossessive e sprezzanti o ‘evil’) e per certi tratti più morbide verso lidi heavy estremizzati come la scena svedese di fine millennio ci insegna.

Il duo FAUSTTOPHEL concentra le sue forze su un full-length di 37 minuti scarsi dove si possono ascoltare 6 tracce di media durata con tipiche atmosfere ‘Dimmu Borgiriane’ e chitarre fredde in stile death black melodico di origine scandinava, le asce infatti mi ricordano certe cose meno oltranziste e sinistre dei mai dimenticati Dissection in cui però i due musicisti si destreggiano con ambientazioni e qualche sprazzo acustico che non mi ha per niente stancato e fatto etichettare la release come una semplice e mera copia di qualcosa di già sentito. Anzi i paragoni ci stanno tutti, ma devo anche dire che una traccia come  "Thirst of Oblivion" non mi dispiace poiché in suites così articolate e della durata di 12 minuti si può spaziare dal black più sprezzante al progressive e viceversa senza dimenticare le tradizioni (infatti al suo centro si possono ritrovare delle tracce di una ninnananna Ukraina, senza per questo snaturare il valore della proposta e lo spirito iniziale: che resta quello di fare death black metal melodico.

65/100


Valentin Samokhin: Tastiere, voce
Alexander Savinykh: Voce, chitarra, basso, batteria

Anno: 2013
Label: Metal Scrap / Another Side
Genere: Melodic Simpho Death/Black

Tracklist:
01. Feather - Hanjar
02. Looking for Lights
03. Spell
04. Part of You
05. Thoughts (Kollaps cover)
06. Thirst of Oblivion

 


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