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Memorain
Seven Sacrifices

L'introduzione  trionfale e arrembante del disco mi aveva esaltato per tutta la sua durata e mi aspettavo davvero di più dal disco degli ateniesi Memorain che non avevo mai avuto modo di ascoltare prima, merito della Metal Scrap Records, etichetta Ucraina molto attiva che sotto le spoglie della sua sub-label Total Metal Records si dedica a operazioni di questo genere...
Si poteva fare molto di più ed articolare il disco sulla falsa riga di "A Stitch in Time" definendo il sound con il suo feeling epico eppur veloce, invece già da "Worlds Apart" si insinuano dei pezzi con la costante di un suono di chitarre old style e molto grezzo ma nel suo interno con un accenno di melodia in un thrash old school alquanto lineare con toccate e fughe moderne e qualche sparuta punta di epic metal. I greci Memorain, al loro quinto album, sono un gruppo di thrash grezzo e volutamente potente. Ma è la voce a caratterizzarli, infatti Andreas Boutos ha una intonazione molto particolare che corre sul filo del rasoio tra pulita e alta ma soffocata e raschiata, una specie di Phil Anselmo con un tono leggermente diverso e meno estremo, non so se vi posso rendere l'idea...

Gli elementi thrash traditional sono sempre aleggianti ma in taluni passaggi si sentono delle partiture di chitarre assai ruvide e poi fluide in riff di spessore al limite con il power metal, la batteria dalla sua parte pesta dannatamente easy e determina le dinamiche bastite dalla band in un thrash bastardo e fottutamente heavy che lascia poco adito all'immaginazione e pochi spazi alla melodia pura, e questo non è per forza un difetto reale...se il gruppo fosse riuscito a gestire meglio la cosa.
La ritmica sul disco è rocciosa, abbiamo doppio pedale e guitar riff determinati e passaggi al vetriolo, non manca quasi mai la potenza e il tutto genera un buon sound nel complesso supportato in alcuni passaggi dalla voce di Andreas sempre presente, carina la song "False Positive", dove il cantante sottolinea e interpreta i vari volumi del pezzo in modo impareggiabile eppure molto semplice e spontaneo nell'esecuzione.

Il lavoro nel complesso non è originale ma si lascia ascoltare pur non raggiungendo apici di esaltazione, la band ellenica tuttavia è da rispettare per l'impegno e la capacità di creare riff accattivanti che a volte si spingono verso lo speed metal di annata, con i lunghi ed abrasivi solos di chitarra che abbelliscono il platter si arriva subito o quasi alla fine del cd, sempre congeniali sono i vari "The Hour of Death" e successivi "Seven Sacrifices"...dove trovano spazio anche alcune collaborazioni con mostri sacri come David Ellefson dei Megadeth (titletrack), Jed Simon degli Strapping Young Lad ("Trust and Blood") e Michael Gilberd dei Flotsam and Jetsam in "We All Fall Down", il tutto rende il disco non proprio da buttar via, serve però una sterzata del gruppo per uscire dal suo circolo vizioso e dalla sua ripetitività ed assonanza con ciò che è stato creato approfonditamente nel passato dai gruppi di spicco del genere.

Ci sono momenti in cui la tensione viene sprigionata e vari brani in cui le chitarre sembrano imbizzarrite e 'galoppanti' ma la ricetta è sempre la stessa o quasi, tuttavia, viene in mente che con questa base di background ed esperienza non sia difficile appesantire il sound e creare delle linee più brillanti ed innovative...

Ma siamo sicuri che sia questa la mission dei MEMORAIN? In 11 brani ho trovato sospiro in "Snow Falls" che si dipana diversa e dal sapore di ballad, e a me di solito questi pezzi non piacciono, voce pulita e quasi da musica leggera, se non fosse che il brano si indurisce leggermente con il passare dei minuti.
Nel complesso non mi sento di osannare questa band, ma di dare loro fiducia di rigenerarsi per il prossimo disco in una nuova dimensione per distinguersi e fare un salto di qualità, per ora un gruppo mediocre e che da il massimo grazie a riff aggressivi, soli di chitarra e ritornelli seppur grezzi ma anche tendenti alla melodia.
La copertina bruttissima non rende infine per niente onore ad un gruppo più che rispettabile per tenacia e tecnica di base (chitarre soprattutto) e per la dedizione in un genere vecchio stampo che alcune volte può rivelare sorprese...ALLA PROSSIMA!

55/100


Dimitris Anestis: Basso
Andreas Boutos: Voce
Jason Mercury: Chitarra
Ilias Papadakis: Chitarra
Tolis Mistiloglou: Batteria

Anno: 2013
Label: Total Metal
Genere: Thrash/Speed Metal

Tracklist:
01. A Stitch in Time
02. Worlds Apart
03. Course Correction
04. Trust and Blood
05. False Positive
06. The Hour of Death
07. Seven Sacrifices
08. Blind Spot
09. Snow Falls
10. Bad Wolf
11. We All Fall Down


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