Come hanno potuto le composizioni neorealiste e melodiose degli Hurlements de Léo incontrarsi e fondersi con il rock illuminato e cerebrale degli Enfance Rouge? Come rendere possibile la coabitazione di testi strutturatti, quali quelli dei primi, con i le proteste urlate dei secondi?
La risposta è piuttosto semplice, attraverso la creazione di una République du Sauvage dalle fondamenta solide ed attraenti. Articolo 1: 'Il n’y a plus rien'. L'album si apre su una ritmica plumbea, ossessiva sulla quale vanno ad innestarsi gli squillanti stridori e note trascinanti degli ottoni. La suite si svilupperà da questo preambolo, da quello che appare quasi un avvertimento. Kokorec contribuisce a sedimentare una atmosfera minacciosa e netta nella sua decisione. Nata nel mese di Febbraio del 2007 in occasione di una rappresentazione comune ed in seguito ad una tournée fruttuosa lungo il sud Italia, La République du Sauvage propone all'ascoltatore una Repubblica integrale e non mezzi compromessi. Le corde delle chitarre e dei violoncelli vengono ripetutamente maltrattate, le vocalità sciolte da ogni freno, le parole urlate in strati quasi sismici: 'Merci de ne pas soutenir la paix sociale'. Il canto degli Hurlements de Léo non aveva mai raggiunto tale vicinanza a quello del cantautore Léo Ferré in pezzi quali Canifs o Fleur du temps. Ma a ben guardare L’Enfance de Léo non convince del tutto. Questo perchè a forza di sminuzzare le melodie, l'ascolto può provocare difficoltà notevoli all'ascoltatore inconsapevole. Arte Y Majestad 07 e Valse Monkey soffrono un pò alla distanza. Rimane il sapore di un'esperienza curiosa ed intrigante, una reale esplosione dei sensi, una atomizzazione delle note che potrebbero trovare una loro apoteosi in una eventuale mise en scène. 70/100
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L'Enfance Rouge Anno: 2007
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