Ventuno quadri, con un comune denominatore cupo e ancestrale, in grado di valorizzare l'idea di ritmicità nell'accezione più ferina del suo termine e di snodarsi attorno ad un fiume di percussioni ad anello.
Potrebbe essere questa una breve descrizione dei caratteri salienti di Elixir, ma occorrerebbe fare riferimento anche alle molteplici integrazioni dei fiati a tratti chiari e ben delimitati, a tratti scatenati ed incalzanti nella cornice di una sapiente e deliberata contrapposizione di tamburi, bells e steel drum. Marilyn Mazur dopo essersi cimentata con gli artisti più quotati del panorama jazz quali Gil Evans e Miles Davis sembra avere sposato la stabilità grazie ad un connubio artistico con Jan Garbarek che procede ormai dagli anni novanta. Così appare naturale la scelta della versatile percussionista di legare il suo nome, per questo secondo album targato ECM, a quello del sassofonista norvegese proponendo una porzione di duetti risalenti al 2005. Ciò che stupisce in questo lavoro è anche la specialità delle sonorità estrapolate da Jan Garbarek al sax tenore, per molti versi anche piuttosto distanti dal timbro prediletto nelle sue ultime produzioni artistiche. Permane invece l'inclinazione etnica, divenuta una costante, anche se temperata sensibilmente dalla formula del duetto con le percussioni e dalle numerose incursioni nella libera improvvisazione. Il binomio flauto-percussioni raggiunge livelli verticistici in Spirit Of Air e Spirit Of Sun e si configura come una sorta di amalgama tra le influenze di certa musica centro orientale e le suggestioni delle sonorità nord europee. 80/100
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Marilyn Mazur: Percussioni Anno: 2008 |