Le tracce di The Longest In Terms Of Being sono costituite da musica composta nella sua interezza in real time, l'intento è quello di catturare il cuore dell'ispirazione con il suo sovrapporsi di lampi e penombre, impercettibili variazioni e dissolvenze del suono.
Ne consegue che un lavoro di questa portata può risultare assolutamente accattivante o terribilmente tedioso, il tutto in base alla disponibilità (e, ci si passi il termine, alla maturità) durante l'ascolto del singolo individuo.
E' da riconoscere, tuttavia, che ad un artista che accoglie la sfida di rivolgere al pubblico una tale proposta musicale si debba ascrivere un notevole coraggio nonchè considerevoli abilità.
Il lavoro di Markus Reuter è il modello di offerta musicale da rivolgere a quanti davvero amano la ambient music e ai presunti raffinati conoscitori della produzione di Philip Glass o di Vangelis solo perchè è intellettuale e non pone ostacoli insormontabili.
Markus Reuter nell'attuale panorama musicale è in grado di offrirvi (non me ne vogliano) un valore pari e più ragguardevole dei già menzionati artisti potendo, tra l'altro, fare affidamento su una tecnica ed una competenza del tutto fuori discussione e finalmente meritevoli della giusta considerazione.
70/100
Markus Reuter: Touch Guitar, loops
Anno: 2005
Label: Orchard
Genere: Experimental
Tracklist:
1. The Abolition of Death
2. A Clue To Reality
3. Read Aloud In Cold Blood
4. Further Clues To Reality
5. Demonstration With the Enemy
6. Confirmation
7. The Fear of Final Falling
8. The Increase of Faith
9. Angels To Burn
10. Hold