I Guilty Method sono l'ennesima riprova che una band italiana, pur brava e promettente, deve fare il triplo della fatica rispetto ad una equivalente proveniente da oltreoceano, per affermarsi ed ottenere il meritato successo.
Eh si perchè i Guilty Method sono italianissimi, milanesi per la precisione, dopo un EP autoprodotto, dal titolo Ink ed una serie di concerti di spalla a band come Linea77, Downset ed una partecipazione al Summerday in Hell ecco nel 2003 la pubblicazione da parte di una grande major di questo "Touch", un album godibilissimo che per le sue sonorità si può considerare un ottimo compagno di viaggio. Dalla loro bio sul sito ufficiale i Guilty Method affermano di essere stati infuenzati dal rock crossover di gruppi come Deftones, Incubus, Tool, Korn e Limp-Bizkit io personalmente aggiungerei anche e maggiormente, rispetto ai sucitati gruppi, gli A Perfect Circle. Definirli solo crossover o addirittura nu-metal mi pare molto limitativo, infatti i Guilty Method fanno un buon rock alternativo, abbastanza granitico, ma non troppo, su cui spicca la voce acuta di Mario, il cantante, una voce dalla timbrica decisamente inconfondibile; notevole e coraggiosa anche la scelta di inserire il violino nella line-up, scelta coraggiosa ho detto ma che a mio avviso ripaga dando un tocco decisamente poetico a trame più dure. Alla fine dell'ascolto di "Touch" restano buoni ricordi, certo non siamo di fronte ad un masterpiece e di strada ancora da fare ve ne è ma è decisamente un buon inizio ... ah se non fossero italiani. 70/100
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Mario: Voce Anno: 2003 |