Roma, 11 Luglio 2016 - Villa Ada Incontra il Mondo
La separazione artistica tra Alan Parsons ed Eric Woolfson – avvenuta, come risaputo, nel 1990, con “Freudiana”, loro ultima uscita discografica (che infatti fu accreditata al solo Woolfson) – ha impossibilitato entrambi all’utilizzazione del moniker “The Alan Parsons Project”. Dei due, chi ne ha tratto maggior beneficio è stato senza dubbio il tecnico del suono che, limitandosi a far uscire dischi a proprio nome, ha goduto in forma derivativa della fama acquisita dal noto gruppo inglese nel corso degli anni ‘80. Pur tuttavia, la dissoluzione dello storico sodalizio musicale può senz’altro essere indicata quale circostanza certamente fortunata: infatti, posto che gli Alan Parsons Project non si sono mai esibiti dal vivo stante la arcinota ritrosia manifestata in tal senso da Woolfson, il rinomato tecnico di “Abbey Road” e “The Dark Side Of The Moon”, dagli anni ’90 in poi, si è dedicato, ancorché da solista, a concretizzare una apprezzatissima e fino a quel momento inedita attività concertistica, interamente basata sul repertorio del suo gruppo originario, seppur con la sigla “The Alan Parsons Live Project” (più sporadicamente anche “The Alan Parsons Symphonic Project”, allorquando veniva affiancato da musicisti da camera). Tale nuova veste, da un lato gli permette oggi di sfruttare adeguatamente una popolarità che forse, con il proprio nome ignudo, non avrebbe mai più recuperato, dall’altro lo mette al riparo da eventuali azioni legali da parte degli eredi dell’ex collega, morto nel 2009. The Alan Parsons Live Project - 2016 (immagine di repertorio)Orbene, il concerto tenuto lo scorso 11 luglio, a Villa Ada, nell'ambito della nota rassegna "Roma incontra il mondo" (maggiori info qui: http://www.villaada.org/), ha soddisfatto ogni più rosea aspettativa: gremita di pubblico la suggestiva location, ottima la band, apprezzabile la scaletta. Parlando degli spettatori, basti dire che si era lontanissimi dalla sparuta platea che aveva presenziato alla performance del solista di qualche anno fa, allo Stadio dei Marmi di Roma. E parimenti, è oggi definitivamente cancellato il ricordo della band male in arnese che aveva concretizzato la performance di allora, decisamente insipida e incolore. Di fronte ad un tutto esaurito entusiasta e partecipe, la band si è profusa in termini certamente esaltanti: otto musicisti sul palco hanno dato vita ad un’esecuzione senza sbavatura di sorta che ha visto nel chitarrista solista, sorta di giovane Lukather, uno dei principali e più apprezzati protagonisti: egli, unitamente ad un batterista particolarmente impetuoso, ha contribuito a rendere ancor più graffianti i brani energici del repertorio, tra i quali “I Wouldn't Want To Be Like You” e “(The System Of) Doctor Tarr And Professor Fether”, qui apparsi molto vicini alla formula proposta dai Toto più efficacemente AOR.
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Alan Parsons: voce solista, chitarra acustica, tastiere Data: 11/07/2016 Setlist:
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