Dopo l'esperienza da solista, culminata con la pubblicazione di tre album a proprio nome, Alan Parsons ritorna dal vivo ribattezzando il proprio gruppo “The Alan Parsons Live Project”, stante l'impossibilità di recuperare la nota sigla "The Alan Parsons Project", co-itenstata anche a Eric Woolfson (li abbiamo visti dal vivo recentemente).
Nel 2016, giusta presenza di un'orchestra sinfonica, la sigla viene ulteriormente modificata in “The Alan Parsons Symphonic Project”. Orbene, in generale si può affermare che il connubio tra il fonico e il supporto orchestrale rappresenta certamente un'occasione mancata: l'orchestra funge da mero supporto, apparendo purtroppo, e stroppo spesso, in secondo piano rispetto alla band,lontana dal fornire un apporto davvero incisivo. Una certa suggestione corale emerge soltanto nella suite “The Turn Of A Friendly Card”, e non poteva essere altrimenti, vista la vocazione sinfonica del brano. Tuttavia, la band è oltremodo valida: Parsons è supportato da sette ottimi musicisti, tra i quali si segnala il chitarrista solista, sorta di giovane Lukather, artefice, unitamente ad un batterista particolarmente impetuoso, di un gradevole indurimento dei brani più graffianti del repertorio (tra i quali “I Wouldn't Want To Be Like You” e “(The System Of) Doctor Tarr And Professor Fether”, qui apparsi molto vicini alla formula proposta dai Toto più efficacemente AOR).
Vocalmente, poi, il combo è certamente ai vertici: degli otti musicisti presenti sul palco, tutti sono coristi e ben cinque, incluso lo stesso Parsons, sono solisti, tutti di eccezionale livello (escluso lo stesso Parsons, sempre molto fragile, particolarmente in “Eye In The Sky”). In tal senso, appaiono altamente suggestivi gli innumerevoli e stratificati intrecci armonici, ricchi degli elementi distintivi che fecero grandi maestri indiscussi quali Eagles e Crosby, Stills & Nash. Sarno l'artwork: l'edizione in vinile, qui recensita, si compone della sola custodia gatefold, con una cover pastello troppo sbiadita, nella quale si stenta a rinvenire la leggendaria iconica immagine di "Eye in the sky".
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Alan Parsons: chitarra, tastiere, voce, liner notes, produttore Guy Erez: basso, voce Danny Thompson: batteria, voce Alastair Greene: chitarra, voce Tom Brooks: tastiere, voce P.J. Olsson: voce Todd Cooper: sax, chitarra, percussioni, voce Alejandro Posada: direttore, conduttore The Philharmonic Orchestra Of Medellin Estudio Polifónico De Medellínchorus
Anno: 2016 Label: Ear Music Genere: Progressive Rock
Tracklist: 01. I Robot 02. Damned If I Do 03. Don’t Answer Me 04. Breakdown 05. The Raven 06. Time 07. I Wouldn’t Want To Be Like You 08. La Sagrada Familia 09. The Turn Of A Friendly Card (Part One) 10. Snake Eyes 11. The Ace Of Swords 12. Nothing Left To Lose 13. The Turn Of A Friendly Card (Part Two) 14. What Goes Up 15. Luciferama 16.Silence And I 17. Prime Time 18. Sirius 19. Eye In The Sky 20. Old And Wise 21. Games People Play
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