C’è sempre stato un filo che ha unito i Dimmu Borgir con i Cradle Of Filth e non so se sia un caso che siano usciti quasi contemporaneamente i nuovi lavori di entrambe le band. Ma sembra che i Dimmu Borgir vogliano allontanarsi da questo accostamento cercando sempre di dare un volto nuovo, o diverso alla loro musica.
Con Abrahadabra la band norvegese sembra voler esplorare di più momenti sinfonici e devo dire che questa voglia di sperimentare è un punto a loro favore, un ritorno alle sonorità sinfoniche di “Death Cult Armageddon”, che si avvaleva dell’Orchestra Sinfonica di Praga. Abrahadabra ha un sound ancor più sinfonico e drammatico e per poter realizzare tutte le parti orchestrali e corali, la band si è avvalsa nuovamente della collaborazione dell'Orchestra Kringkastingsorkestret (la Radio Orchestra Norvegese) e con il coro di musica da camera Schola Cantorum, raggiungendo un organico di oltre 100 musicisti. Abrahadabra è maestoso, potente, misterioso, macabro grazie ad un’intro orchestrale e sinfonica a titolo “Xidir” ed a brani come “Born Treacherous”, “Gateways” e “Chess With The Abyss”, brani che catturano con le loro sinfonie oscure, impenetrabili, soffocanti, ma maledettamente affascinanti che ci conducono in un vortice sonoro infernale, dal fascino provocante. “Dimmu Borgir”, è accompagnata da cori maestosi e parti sinfoniche spettrali e la voce di Shagrath è a volte terrificante e penetrante. Il viaggio negli inferi prosegue con “Ritualist”, brano che ha un’intro acustica, solo per attrarci, ma che poi ci spinge in un sound veloce ed ancora da film horror e con “Endings And Continuations”, altra song molto epica e trascinante. La versione limited racchiude anche la cover di “Perfect Strangers” dei Deep Purple, in una versione molto fedele all’originale, voce a parte. Abrahadabra è un lavoro che farà discutere, storcere il naso a chi li preferiva con il loro black metal, ma i Dimmu Borgir vanno oltre, cercando di coinvolgere l’ascoltatore con un sound più ricco, ma che non disdegna affatto il passato black. 75/100
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Shagrath: Voce, tastiere, effetti Anno: 2010 |