Il momento che molti di noi aspettavano finalmente è arrivato.
Sono tornati i Dimmu Borgir e anche stavolta si sono guardati bene dal riservarci cattive sorprese. “In Sorte Diaboli” si distingue dal resto della produzione come caso raro, emblematico di una band che sopravvive al cambio delle mode, presentando inoltre un salto di qualità per quanto concerne l’ambito tecnico. L’arrivo di Hellhammer dietro le pelli ha conferito allo stile dei Dimmu un tocco elegante e raffinato, distante anni luce da quello che era ai tempi del suo predecessore, ma tuttavia efficace e per nulla lenitivo alla potenza peculiare della band. Le tastiere si esprimono maggiormente attraverso un format più adeguato alla canzone che non alla colonna sonora, se si esclude il maestoso intro che fa da preludio a questo grande disco. La band è sempre propensa al far parlare di sé. Ci riesce molto bene, sicuramente meglio dei cugini “Cradle Of Filth”, ormai costretti a grattare dal fondo del barile, cosa che invece non si può assolutamente dire di Shagrath e soci. Questi ci regalano ancora una volta dei momenti esaltanti, forti inoltre delle intromissioni del loro bassista, attraverso l’uso della sua caratteristica “clean voice” (magnifica), e di nove tracce che, guarda caso, posseggono tutte tre nomi. Questo per corroborare una certa attitudine satanica che non vuole saperne di placarsi, alla faccia dello show-business e dei soliti detrattori che li vorrebbe “commerciali” e quindi meno validi di altri loro degni colleghi. I Dimmu Borgir, vi piaccia o no, sono tornati. Questo disco è la prova tangibile della loro incredibile forza, ascoltare per credere. 80/100
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Shagrath [Stian Thoresen]: Voce Anno: 2007 |