Tornano gli Inkarakua. Dopo l'esordio del 2002, intitolato 'La Giostra dell'Odio', la band dimostra di non aver buttato il tempo di cui ha necessitato l'uscita di questo loro lavoro omonimo: Inkarakua, ovvero "guardare senza esser visti".
Un lavoro che non lascia davvero nulla al caso e che incredibilmente non conosce cali di intensità. I 30 minuti della sua durata complessiva sono un saggio di Hardcore Italiano, che motiverà i più scettici ed esterofili ad ampliare le proprie capacità uditive, inglobando anche le band che cantano nella nostra lingua, e nel contempo farà la gioia di chi invece, come il sottoscritto, ha sempre creduto in progetti come quello portato avanti da questa band. Il quintetto cagliaritano riesce a fondere delle evidenti influenze, che gli derivano quasi certamente dagli ascolti adolescenziali, di band come Sepultura e Soulfly, con un cantato violento e hardcore in lingua italiana e degli elementi di noise che si fondono con grande naturalezza con tutto il resto della formula stilistica. 'Inkarakua' è una sfuriata carica d'odio e potenza, un disco che rischia davvero di fare tendenza qualora conoscesse una distribuzione e una popolarità più ampia e adeguata alla bravura della band. Espressione e contenuti di questo lavoro si fondono in un pugno che vi arriverà senza incontrare attriti. Attitudine hardcore e una malcelata bravura tecnica, più caratteristica dei gruppi metal, per un lavoro impeccabile sotto ogni aspetto, vi basterà osservare l'artwork (eccezionale) di Frakie Liori, leggere i testi all'interno del libretto (e coglierne i contenuti) per trovare una facile conferma di quanto ho appena scritto. Tutto il resto lo lascio a voi e alla vostra voglia di scoprire una nuova, "violenta" e magnifica realtà.
90/100
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Cristian Nocco: Voce Anno: 2007 |