I Torinesi Twitched si presentano col loro secondo lavoro in studio. Nuova Line Up e nuove idee che caratterizzano un perfetto Metalcore targato Torino. Un firma, una consacrazione che rende alto il nome dell’Italia agli estimatori del genere, con ottime premesse di voler dare sempre di piu’ e di non voler mollare mai.
Tutta l’energia della band converge così in un perfetto mix di potenza e delicatezza, di armonia e rabbia, con suoni che aggrediscono con piacevole stupore l’ascoltatore. La lingua, lo Spanglish (un esperimento di testi musicali tra l’inglese e lo spagnolo), segno evidente di un fare musica che diventa sempre piu’ personale, senza voler tralasciare nulla al caso, alla ricerca di una stabilità che piano piano si è imposta nella cultura del genere, che si è fatta apprezzare e che ha reso i Twitched la band che dall’underground ha saputo ritagliarsi un posto di rilievo nel panorama dell’Italia del Nord. Renaissance in 2007, il titolo del loro EP, uscito proprio nel 2007, si apre con “Explicame”: ottimo brano di apertura, tempo scandito alla perfezione, ottima voce del frontman Hugo (ItaloVenezuelano), una lingua che traspira malinconia ed energia, tanti caratteri che accompagnano un brano di ottima riuscita, suggestivo ed armonico. A seguire “You will never die”, con un sound piu’ rock, ma con una voce che non da tregua, scream e melodia in un brano che cattura l’attenzione sui cambiamenti improvvisi di tempo, sulle variazioni sonore, sulla genuinità di un brano che viene fuori da se. A metà dell’opera viene fuori il pezzo forte, “Renaissance”, il brano che di sicuro meglio ottimizza le influenze della band, in arpeggi e distorsioni che ricordano vagamente gli Ill Nino, in evoluzioni di volumi che danno al pezzo una parenza di messa in scena, con un inizio armonico, uno svolgimento pieno di carica, ed una conclusione di latineggiante potenza. Si continua quindi con l’ascolto di “Back to life”, “I Believe” e “Nunca Mas”; la formula è sempre quella, ma l’attenzione non scema e si continua in un crescendo che porta alla conclusione di questo lavoro che di sicuro non ci delude e che per certo ha reso al meglio le sonorità accattivanti ed aggressive di un genere fatto di molti suoni, ma allo stesso tempo di rif e parole di ottimo ascolto, al confine tra sogno e realtà. Così Torino si ritrova una grossa perla da preservare al meglio per gli anni futuri. Un progetto a 5 stelle fatto di 5 nomi, Hugo, Heber, Marco, Luca e Alex. Una promessa che viene mantenuta da tanto tempo ed un arrivederci che ci porta ad aspettare di sentirli continuamente dal vivo, o ancora meglio, di sentire ancora qualcosa di nuovo, senza però dimenticare un passato che porta ad un sentiero ancor piu’ in salita. Tutto questo da una band di ragazzi con la musica nella testa e con un obbiettivo che fa grande il voler fare musica. 78/100
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Hugo: Voce Anno: 2007 Sul web: |