Lo stesso “The Final Countdown”, l’album, aveva brani che non potevano aver riscontro nei gusti di queste ragazzine innamorate del solo bel visino di Joey Tempest e che se con il volume delle chitarre un po’ più alto, sicuramente sarebbe stato più accettato anche dai metallari. Un successo planetario, che questi giovani ragazzi di allora non sono riusciti a gestire. Anche perché il successivo “Out Of This World”, è per me uno dei migliori album di hard rock melodico e “Prisoners In Paradise”, andava un po’ troppo verso un hard rock più aggressivo. Il risultato di tutto questo non poteva che essere lo scioglimento, anche perché i numeri che interessavano le major, non erano più gli stessi. Circa dodici anni di silenzio come Europe e la band torna, logicamente più moderna e decisa di mettere da parte il look, per far valere ciò che realmente sono, dei bravissimi musicisti.

Il nuovo corso degli Europe segue una strada che abbraccia passato, presente e futuro, ma il loro amore per l’hard rock degli anni settanta è più marcato nel precedente “Bag Of Bones”,  con forti pennellate di blues. Dopo tre anni tornano nuovamente con quello che secondo me è il loro album migliore dopo “Out Of This World” e con War Of Kings stavolta gli Europe omaggiano l’hard rock dei seventies. “War Of Kings”, la title track ha un sound molto dark e sabbathiano, con la squillante voce di Joey Tempest e la chitarra di John Norum che si lascia andare in fraseggi  melodici e passionali e le tastiere di Mic Michaeli si tingono di vintage, grazie al rispolvero di un organo Hammond e “Hole In My Pocket” è hard rock granitico e più blueseggiante, con il wha wha della chitarra di Norum che sa molto di Jimi Hendrix, accattivante il refrain e il guitar solo è uno dei migliori del chitarrista svedese da molti anni a questa parte e “Second Day” ha un’intro psichedelico grazie alle tastiere di Michaeli ed il brano si sviluppa poi con melodie avvolgenti e trascinanti.

Ogni brano è degno di menzione e “Praise You” ha un sound molto seventies, così come lo ha “Nothin’To Ya” che poco si discosta dal brano precedente  e “California 405” ha quel tappeto di Hammond e i delicati arpeggi chitarristici distorti che mi ha portato alla mente un altro gruppo spesso dimenticato come i Blue Oyster Cult. “Days Of Rock’n’Roll” è un brano più leggero, ma ugualmente ben fatto e “Children Of The Mind” ha molto groove e “Rainbow Bridge” è breve ma le influenze mediorientali create dalle tastiere danno al brano un fascino in più. “Angels (With Broken Hearts)”, è una lenta ed intensa ballad, con una grande prova sia di Norum che di Tempest e “Light Me Up” mette più in vista l’ottimo lavoro di Ian Haugland e di John Levén, creando una sezione ritmica di tutto rispetto, ma non manca un ispiratissimo John Norum che crea un altro bellissimo guitar solo. Chiude il cd “Vasastan”, splendido strumentale, dove John Norum mette in evidenza tutto l’amore che ha sempre avuto verso il grande Gary Moore. War Of Kings conferma che gli Europe sono una vera hard rock band e lo sono da più di trent’anni.

89/100

Joey Tempest: Voce
John Norum: Chitarra
John Levén: Basso
Mic Michaeli: Tastiere
Ian Haugland: Batteria

Anno: 2015
Label: UDR
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. War Of Kings
02. Hole In My Pocket
03. Second Day
04. Praise You
05. Nothin' To You
06. California 405
07. Days Of Rock'n'Roll
08. Children Of The Mind
09. Rainbow Bridge
10. Angels (With Broken Hearts)
11. Light Me Up
12. Vasastan