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Queen
Queen II

... IL DISCO
A breve distanza dall’album d’esordio, esce quello che è il lavoro forse il più difficile ed ambizioso dei Queen. Queen II racchiude una serie di brani affascinanti, ironici, bizzarri, stravaganti, in avanti con il tempo, dove le parti vocali raggiungono altissimi livelli, la chitarra di May fa scaturire ed inventa suoni allora mai sentiti. Reputo Queen II il lavoro migliore dei Queen, anche se penalizzato da una non eccelsa registrazione e produzione.
La rimasterizzazione del cd, dona comunque ad ogni brano un colore nuovo, si sentono di più gli strumenti ed i cori, rendendo il tutto più appetibile. Registrato nei Trident Studio di Londra nell’agosto del 1973, Queen II mette in risalto anche l’estro compositivo di Brian May, che qui scrive alcune delle tracce migliori. Il vinile era diviso, invece di lato A e lato B, in White Side, la parte più melodica e lineare ed in Black Side, quella più tortuosa, stravagante ed articolata.

Procession” è un breve strumentale scritto da May, una specie di marcia funebre ed il particolare suono della sua Red Special (costruita artigianalmente insieme al padre), diventa un vero marchio di fabbrica della storia dei Queen. La registrazione è in multitraccia e con varie parti di chitarra sovrapposte, che dà quel particolare ed unico suono. Senza un secondo di pausa “Procession” cede il passo a “Father To Son”, altro splendido brano scritto dal chitarrista e ricco di momenti melodici ed altri più hard rock, teatro per la versatilità della voce di Mercury, ma non manca un bellissimo guitar solo di May. Il brano sfuma lentamente e senza pausa, entra una parte melodica di May, che scivola lasciando il chitarrista con un dolce arpeggio acustico, che fa da base per le parti vocali di Mercury, veramente notevoli ricche di pathos e di drammaticità. Il brano in questione è “White Queen (As It Began)”, ancora una volta scritta dal chitarrista e rimane uno dei migliori brani dei Queen.
Brian May è in primo piano in quasi tutta la prima parte del disco e “Some Day One Day” è scritta e cantata interamente da lui. Un affascinante ballata acustica, anche se nel finale il chitarrista si lascia andare in un assolo particolare, creato da tre differenti momenti chitarristici uniti genialmente. Chiude la White Side “The Loser In The End”, scritto e cantato dal batterista Roger Taylor, dotato anche lui di estro compositivo e di una voce diversa da quella di Mercury e May, dalla timbrica calda e roca, capace anche di estendersi in acuti e falsetti. Capovolgendo un famoso proverbio, ecco la tempesta dopo la quiete, perché la Black Side è piacevolmente intrigante, caotica e spettacolare!! “Ogre Battle” è una battaglia tra orchi sia nei testi che nella musica, un brano dall’incedere quasi metal che ha parti sonore intriganti, grazie anche ad ottimi momenti vocali. “The Fairy Feller’s Master-Stroke”, è un breve brano stravagante, con un arrangiamento complesso, scritto da Freddie Mercury ed ispirato all’omonimo dipinto di Richard Dadd, quasi una cantilena ed ancora una volta una splendida performance vocale di Mercury, qui in opera anche con un clavicembalo e cori dissonanti e non manca un assolo di May, anch’esso trascinante e stravagante, il brano cede poi il passo a “Nevermore”, poco più di un minuto dove la voce ed il pianoforte di Mercury colora il brano di rara bellezza ed i cori diventano epici e maestosi. “The March Of the Black Queen” è sicuramente uno dei brani capolavoro dei Queen, complesso, pomposo, barocco, con vari cambi di tempo e con complesse strutture vocali, un brano che porterà i Queen all’attenzione di tutti. Chiudono il cd “Funny How Love Is”, brano sicuramente più lineare ed acustico e “Seven Seas Of Rhye”, versione completa di quella del primo lavoro e diventa la vera prima hit della band. Un disco forse poco considerato, ma che catapulta subito gli allora giovani Queen, verso il grande successo.

I BONUS
Cinque sono le bonus tracks inserite in un EP allegato al CD ed ancora una volta ogni fans dei Queen dovrebbe farne tesoro. “See What A Fool I’Ve been”, brano inedito ed uscito come B-Side, qui in due versioni, la prima presa dalle BBC Session del 1973 e la seconda la versione originale. Poi “White Queen (As It Began)“ in un’inedita versione dal vivo all’Hammersmith Odeon di Londra nel 1975 ed ancora “Nevermore” dalle BBC Session del 1974 e “Seven Seas Of Rhye”, qui nella sola versione strumentale, ma diversa da quella pubblicata su “Queen”.

95/100


Freddie Mercury: Voce, pianoforte, harpsichord
Brian May: Chitarra, pianoforte, voce, bells
John Deacon: Basso, chitarra acustica
Roger Meddows-Taylor: Batteria, percussioni, voce

Anno: 1973/2011
Label: Universal Music
Genere: Rock

Tracklist:
CD 1:
01. Procession
02. Father To Son
03. White Queen (As It Began)
04. Some Day One Day
05. The Loser In The End
06. Ogre Battle
07. The Fairy Feller’s Master-Stroke
08. Nevermore
09. The March Of The Black Queen
10. Funny How Love Is
11. Seven Seas Of Rhye

CD2:
01. See What A Fool I’ve Been (BBC Session, July 1973 – Remix 2011)
02. White Queen (As It Began) (Live At Hammersmith Odeon, December 1975)
03. Seven Seas Of Rhye (Instrumental Mix 2011)
04. Nevermore (BBC Session, April 1974)
05. See What A Fool I’ve Been (B-Side Version, February 1974)

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