Un batterista meno tecnico del precedente, ma forse più adatto al sound di Pell. Into The Storm è un buon album di puro hard rock epico, che nulla toglie e nulla aggiunge da quanto detto fino ad ora dal chitarrista, ottimi brani, anche se ogni tanto cadono sul già sentito. “The Inquisitorial Procedure” è un intro regale e strumentale che cede il passo a “Tower Of Lie”, brano molto vicino ai Rainbow e “Long Way To Go” è più vicina ad un sound hard rock melodico ed AOR, ma già con “Burning Chains” si ritorna ai Rainbow ed il riff iniziale è blackmoriano al 100%. E’ ora il momento dell’immancabile ballad e “When Truth Hurts” ha una delle migliori performance vocali di Johnny Gioeli.

Il meglio di Into The Storm è per me negli ultimi quattro brani per l’epicità di “Touching Heaven”, con il ritorno all’hard rock dei seventies, con tanto di Hammond, arpeggi ed un sound vicino agli Uriah Heep e, come sempre, ancora Rainbow, per “High Above”, più breve ma d’effetto, per una particolare versione di “Hey Hey My My” di Neil Young (uno dei suoi brani migliori di sempre), resa lenta e pianistica e per la Title Track, dieci minuti e mezzo di musica epica, con le sue influenze mediorientali, momenti maestosi, un ottimo guitar work, un bravissimo Gioeli e le tastiere di Ferdy Doernberg, sempre pronte a creare sonorità affascinanti.  Into The Storm si aggiunge all’oramai molto nutrita discografia del chitarrista, un musicista coerente che sa percorrere al meglio la sua strada.

73/100

Axel Rudi Pell: Chitarra elettrica ed acustica
Johnny Gioeli: Voce
Ferdy Doenberg: Tastiere
Volker Krawczak: Basso
Bobby Rondinelli: Batteria

Anno: 2014
Label: Steamhammer/SPV/Audioglobe
Genere: Hard Rock

Tracklist:
01. The Inquisitorial Procedure
02. Tower Of Lies
03. Long Way To Go
04. Burning Chains
05. When Truth Hurts 
06. Changing Times
07. Touching Heaven
08. High Above
09. Hey Hey My My
10. Into The Storm