Alessandra Annibali: Voce, chitarra ritmica
Valentina Carta: Chitarra
Micol del Pozzo: Basso
Marilisa Asci: Batteria
- A&B -
Ciao ragazze come va? Iniziamo subito con il presentarvi ai lettori di Artists&Bands. Chi sono le Mia Wallace?
- [Mia Wallace] -
Ciao Fabio. Le Mia Wallace sono quattro ragazze romane che suonano insieme dal 2004. Ci siamo incontrate quasi per caso, Alessandra era in cerca di un gruppo in cui inserirsi mentre Valentina e Micol già suonavano insieme. Si è aggiunta immediatamente Valeria e abbiamo iniziato il nostro percorso sotto il nome di Marlasynger. Successivamente per cause di forza maggiore il nome è stato mutato in Mia Wallace.
- A&B -
Come sono nati i cinque brani del vostro demo? E’ stato un lavoro di gruppo o c’è qualcuno tra voi che ha più spazio in fase di composizione?
- [Mia Wallace] -
I cinque brani del nostro primo CD/Split sono il frutto di un lavoro di sala, quindi di gruppo in quanto ad arrangiamento, mentre a livello di composizione nascono dalla creatività di Valentina e Ale che sono le autrici in senso più stretto della nostra prima release.
- A&B -
Di cosa trattano invece i vostri testi?
- [Mia Wallace] -
I testi sono spesso intimisti ed in genere non affrontano tematiche di carattere sociale o politico, non sono cioè “impegnati”, pur essendo “impegnativi” nel senso che fanno un uso della lingua piuttosto ricercato evitando quanto più possibile banalità e luoghi comuni. Questa ricercatezza e cura dei testi deriva tra le altre cose dalla scelta della lingua italiana che ci costringe a non nasconderci dietro i facili “I miss you” o “I love you” che spesso campeggiano in molte liriche anche nostrane.
- A&B -
Avete suonato molto dal vivo nella capitale, come sono stati i consensi da parte del pubblico?
- [Mia Wallace] -
Nei locali più grandi, dove la situazione acustica lo permetteva, a livello di performance abbiamo dato il nostro meglio. E’ stato questo il caso certamente del Big Bang, dove abbiamo presentato il nostro cd davanti ad un pubblico di 400 persone, come pure dell’Init e del Circolo degli Artisti, attualmente i più importanti live club di Roma. Possiamo dunque dire che il bilancio è del tutto positivo e che intendiamo proseguire in questa direzione.
- A&B -
Siete una band di sole donne, anni fa questo era un ostacolo, mentre oggi sembra che stiano nascendo molte bands completamente femminili ed anche molte bands con voce femminile. Voi come vivete questo?
- [Mia Wallace] -
Essere una band totalmente al femminile può causare, a volte, dualismi. In alcune situazioni soprattutto all’inizio siamo state accolte con scetticismo, ma con determinazione siamo riuscite a guadagnarci una sempre maggiore credibilità da parte degli addetti ai lavori e del pubblico. Come tu stesso dici, abbiamo constatato la tendenza alla nascita di nuove band femminili ma abbiamo qualche lunghezza di vantaggio su di loro, o almeno speriamo!
- A&B -
Quali sono le vostre influenze? Praticamente chi o cosa vi ha fatto decidere di diventare le Mia Wallace?
- [Mia Wallace] -
Cerchiamo di non rifarci a nessun gruppo in particolare ma le influenze sono inevitabili nel momento in cui ti cibi in modo vizioso di musica. Tuttavia, ci fregiamo di non essere una band “derivativa”. Anche quando abbiamo ricevuto le critiche più feroci e difficili da digerire i nostri detrattori non sono stati in grado di etichettarci in alcun modo. La nostra nascita e crescita artistica la dobbiamo anche a Marco e Danilo, fondatori della nostra etichetta Ufo Hi-Fi, che sono stati per noi dei “demiurghi” prima ancora che produttori e che hanno cercato di tirare fuori dalle Mia Wallace nient’altro che le Mia Wallace.
- A&B -
Dopo questi cinque brani, state pensando ad un full lenght album?
- [Mia Wallace] -
Siamo in ebollizione, in totale fase creativa, per cui un album è al primo posto nei nostri progetti futuri insieme alla prosecuzione dell’attività live su tutto il territorio nazionale. Non ci azzardiamo a fare previsioni sui tempi ma speriamo di poter presto cominciare la pre-produzione di alcuni nuovi brani di recente composizione.
- A&B -
Da dove fuoriesce tutta la vostra grinta?
- [Mia Wallace] -
Da un riff di chitarra, un giro di basso, un colpo di cassa, una linea vocale, dall’alchimia sul palco. Il tutto unito dalla passione comune per alcune sonorità. A volte, oltre alla grinta, fuoriesce anche la rabbia: è bello poter sublimare alcuni nostri istinti e trasformarli in qualcosa che vive di vita propria.
- A&B -
Cosa ne pensate dell’attuale scena musicale italiana?
- [Mia Wallace] -
Attualmente non c’è nulla di nuovo e particolarmente stimolante, viviamo un momento di stasi aspettando che il “nodo creativo” si sciolga al più presto, magari prima dell’ormai imminente scioglimento dei ghiacci…Non solo la musica italiana è moribonda, ma i deboli tentativi di rianimarla fanno comunque capo a scene musicali d’oltremanica mancando in Italia una consolidata tradizione underground. Per quanto riguarda il mainstream abbiamo un unico aggettivo: deprimente.
- A&B -
Tre motivi per ascoltare la vostra musica.
- [Mia Wallace] -
Per contrarre una sana dipendenza
Per ricredersi sulla musica italiana
Per scovare messaggi subliminali all’interno del nostro CD
- A&B -
Grazie ragazze è stato un piacere a presto.