Secondo lavoro per Ivan Mihaljevic, chitarrista croato che già con il precedente Sandcastle ha raccolto consensi un pò ovunque riuscendo a dar di sé l’immagine di un chitarrista che non punta solo al virtuosismo e tecnicismo fine a sé stesso, ma che cerca di dare anche una forma canzone ad ogni brano, sia cantato che non. Le sue influenze vanno ricercate senza ombra di dubbio nella musica di Richie Kotzen ed il suo stile è molto vario, dai virtuosismi, ad una ricerca sonora, fino al gusto di scrivere anche delle semplici hard rock song.
Destination Unknow, si differisce dal precedente, proprio perché cerca di arrivare ad un pubblico non solo chitarristico, ma anche nel più profondo del cuore di chi ascolta. Il suo intento è anche quello di mettere in risalto le sue indubbie capacità compositive ed anche quelle vocali ed è proprio questo che mi spinge sempre di più ad accostarlo a Richie Kotzen, un accostamento però solo per darvi un indirizzo preciso, perché Ivan ha dalla sua una grande originalità e personalità. Destination Unknow racchiude una serie di ottimi brani come “Instant Star (Add Water)”, un hard rock moderno, sorretto da una forte sezione ritmica formata da Majkl Jagunic al basso e da Alen Frijak alla batteria, con la voce di Ivan veramente perfetta per un brano di questo tipo ed il guitar solo ha momenti di puro feeling ed altri dove il virtuosismo non guasta affatto. Si prosegue con “The Curse”, introdotta da un arpeggio chitarristico e dalla melodica voce di Ivan, il brano cresce poi diventando un’ottima power ballad e l’assolo arriva quasi a fine brano, di estrazione hendrixiana per il tipo di suono, ma molto attuale per la grande tecnica del chitarrista. Il cd non ha assolutamente cadute di tono ed i brani più importanti sono “Choose Pies”, splendido strumentale, a tratti anche progressivo con fraseggi e guitar solos eccellenti, “Dreamscapes”, altro strumentale dove Ivan duetta con altri due grandi chitarristi come Brett Garsed e John Denner. Da segnalare anche le ambientazioni acustiche e folkloristiche del brano acustico “Shadows”, i due strumentali “The Pirate Song” e “Sorry Pt. I” ed ancora “Sorry Pt. II”, cantata ed acustica, splendidi momenti che mettono in risalto tutto il talento a 360° del chitarrista. Due parole anche per “Your Plane Flew Away”, una fusione tra hard rock, blues e funky, con ospite stavolta alla chitarra Phil Hilborne e per la conclusiva “Hollow Wish”, brano di sette minuti, introdotto dal rumore del mare e dal cantare di gabbiani e poi un pianoforte ed una tastiera che emula archi e la voce di Ivan ci accompagna sulla ballad più bella scritta dal chitarrista che contiene anche un guitar solo superlativo. Ivan Mihaljevic è un grande chitarrista e compositore e questo suo nuovo cd ve lo consiglio vivamente e se vi è piaciuto, magari provate anche ad ascoltare il precedente “Sandcastle”. 80/100
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Ivan Mihaljevic: Chitarre, voci, tastiere Anno: 2010 |