Servizio fotografico a cura di Ombretta Ciarrocchi
E’ stata un’ottima serata quella del 23 aprile a Roma. Una notte che si è tinta di progressive, in uno dei quartieri storici di Roma, alla Locanda Atlantide di San Lorenzo. La serata organizzata da Spider Rock Promotion e Linux In The City, ha visto dividersi il palco alcune delle migliori bands del nostro panorama metal, cinque gruppi completamente differenti tra loro, ma che hanno dato il meglio di loro per la riuscita dell’evento. Purtroppo i presenti non erano molti, ma ogni band è riuscita a farsi apprezzare. Ma il Pictures Of Prog Festival non è solo musica, è anche un modo per poter valorizzare l’operato fotografico di alcuni allievi della Scuola Romana di Fotografia, vari scatti che immortalano alcuni artisti in concerto e la foto che più mi ha colpito è stata quella fatta al grande Ted Nugent! La mostra è stata allestita praticamente nella zona bar, un’idea secondo me vincente!
Ma parliamo del concerto. I primi a calcare il palco sono stati i Lunocode, band con all’attivo un solo EP e che rientra nel filone gothic, anche se nel loro sound ci sono anche tracce power, sinfoniche ed alternative. La loro performance è buona, Daphne la nuova cantante sembra riuscire a tenere il palco molto bene, disinvolta e capace di una performance vocale di buoni livelli. La band ha presentato i brani dell’EP “Last Day Of The Earth” ed alcuni nuovi, pronti per un nuovo lavoro. I Lunocode quindi hanno convinto, anche se sicuramente in futuro riusciranno, con più esperienza a lasciare il segno.
Breve cambio di palco ed entrano in azione i campani Aura, band con svariati anni di attività, anche se hanno dato vita a solo due lavori. Il sound degli Aura è molto più vicino al rock progressivo, con forti dosi di metal (loro provengono dal Trash) e la loro performance è stata molto coinvolgente, grazie anche al lavoro tastieristico di Emanuele Casali ed al doppio lavoro di Giovanni Trotta, nel non facile compito di cantare in maniera pulita e suonare la batteria. Hanno presentato alcuni brani di “Deliverance”, loro nuovo lavoro e degno di nota è il brano con cui hanno chiuso la loro performance e totalmente strumentale “Resurrection”, track che fa capire che gli Aura hanno ascoltato molto rock progressivo, anche delle nostre bands dei seventies.
Altro cambio di palco e da Palermo arrivano gli Inner Quest, band che ha veramente fatto la differenza, con brani totalmente strumentali, possiamo veramente dire che hanno “spaccato”, grande dose di energia, tecnica, passione e perfezione. Hanno retto il palco come una band molto professionale e hanno offerto uno spettacolo veramente elettrizzante. Due sono i brani estrapolati dal loro lavoro del 2009 “Endless Illusion” e parlo di “Apophis 2036” e “Strange Sensation”, mentre i restanti tre faranno parte del loro prossimo lavoro, come “Deamons Of Past” e “Chimera”. Il drummer Riccardo Barbiera è una forza della natura, il bassista Emanuele Carruba, nel suo modo di fare sembra il John Myung palermitano, poi il tastierista Giuseppe Carruba, capace di tirar fuori dalle sue tastiere ottimi suoni ed il chitarrista Giuseppe Di Sparti che tra riffs e solos è l’elemento portante per ogni brano. Una band che consiglio veramente di tenere in considerazione.
Altra pausa ed i romani Kingcrow salgono sul palco. Ho molto apprezzato il loro ultimo lavoro “Phlegehton”, ricco di idee, di ottimi momenti strumentali, vocali, di melodie e momenti accattivanti, ma non mi sembra che la band sia riuscita a riprodurre dal vivo il tutto, sicuramente per problemi audio, la voce era spesso penalizzata. La loro performance è stata comunque gradevole ed i brani, grazie al talento dei ragazzi del gruppo, hanno ugualmente reso l’idea del sound della band.
E’ ora tutto pronto per la band headliner, ancora da Roma, i DGM, gruppo oramai storico che riceve molti consensi anche all’estero (tra cui il Prog Power USA). La performance dei DGM è stata ottima, anche se purtroppo la resa sonora è stata a mio avviso esagerata, volume ed alti al massimo, che hanno tolto corposità al suono, un volume quello usato adatto a grandi spazi ed anche a spazi aperti. La band ha comunque suonato alla grande, creando un muro sonoro impenetrabile ed ognuno dei componenti della band ha messo a dura prova la resistenza dei presenti ed hanno fatto un breve viaggio lungo la loro discografia. Tirando le somme il Festival è ben riuscito e l’appuntamento sarà al prossimo anno, con sicuramente altre valide bands del nostro panorama progmetal.
Lunocode
Paride Mazzoni: Chitarra
Giordano Boncompagni: Chitarra
Francesco Rossi: Basso
Perseo Mazzoni: Batteria
Daphne Romano: Voce
Aura
Giovanni TrottaA: Voce, batteria
Angelo Cerquaglia:Basso
Giuseppe Bruno: Chitarra
Francesco Di Verniere: Tastiere
Inner Quest
Riccardo Barbiera: Batteria
Emanuele Carrubba: Basso
Giuseppe Carrubba: Tastiere
Giuseppe Di Sparti: Chitarra
Kingcrow
Diego Marchesi: Voce
Diego Cafolla: Chitarre
Ivan Nastasi: Chitarra
Francesco D’Errico: Basso
Cristian Della Polla: Tastiere
Thundra Cafolla: Batteria
DGM
Mark Basile: Voce
Simone Mularoni: Chitarra
Emanuele Casali: Tastiere
Andrea Arcangeli: Basso
Fabio Costantino: Batteria
Data: 23/04/2011
Luogo: Roma - Locanda Atlantide
Genere: Progressive Metal