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Morning Omen
The Things We Left Behind

I Morning Omen nascono dalle ceneri di un vecchio gruppo metal detto Onirica, nemmeno a dirlo una coverband di Novembre, Katatonia ed Opeth che ha dato loro la spinta e la giusta esperienza per creare questo progetto più definito. Già nel 2008 tre dei componenti dei vecchi Onirica, Matteo Ridolfini (chitarra e voce), Marco Mancaniello (batteria) e Gennaro Musella (tastiere) decidono di dare vita al nuovo progetto e si dedicano completamente ad un proprio repertorio formato interamente da materiale scritto da Matteo Ridolfini sin dall'inizio del 2006.
Il genere che propongono è sulla falsa riga dei gruppi di influenza del passato elencati sopra con una buona presenza di partiture accomunabili soprattutto ai Novembre e bene o male ancora ancorato al passato piuttosto che al presente e futuro dei generi di riferimento.
Si parla del death/doom (dalle tinte molto dark) e sfumature metal progressive che ha ispirato gli svedesi Opeth ed i nostrani Novembre, per l'appunto. Alla chitarra si sono aggiunti Andrea Guerriero (che insieme a Marco Mancaniello militava nei Fuck'n'funk) e Livio Cenni (Ultima Tule) al basso, mentre Massimiliano Pagliuso credo abbia dato loro una mano in fase di registrazione di questo demo che é stato dato alla luce da pochi mesi e già sta facendo riscuotere una buona dose di attenzione da parte dei media.

Fortissime sono le suggestioni oniriche e trionfali che tracimano da questo lavoro di 5 brani, i Novembre si insinuano altamente nel mood dei napoletani Morning Omen, che con questo EP Things We Left Behind esordiscono nel migliore dei modi, dimostrando una certa maturità negli arrangiamenti ma anche e soprattutto nell'esecuzione musicale propria delle band di talento, l'EP é senza ombra di ogni dubbio realmente interessante sotto molti aspetti, il marchio di origine controllata death/gothic/doom, non certo originalissimo, passa in secondo piano poiché si parla di un debutto assoluto ed i margini di originalità potranno arrivare con l'esperienza in un prossimo futuro.
La depressione e rabbia che si fondono fanno emergere certi limiti nel costruire brani d'effetto assoluto ma anche le voci a tratti troppo si allineano allo stile di Carmelo Orlando primi tempi, si evince la voglia di fare qualcosa di articolato e mai troppo scontato ed in fase di arrangiamento delle atmosfere soffuse e più progressive la maestria si sente. La strada é ancora lunga ma onestamente in giro si sente di molto peggio e la raffinatezza che si portano dietro mi lascia pensare che basti un piccolo sforzo di creatività per raggiungere lidi migliori.

Il songwriting è abbastanza vario e intrecciato, ci vorrebbe forse più pulizia e ordine mentale ma é anche vero che le parti death dovranno restare tali perché proprio ciò che non mi piace di Opeth e compagnia bella attuali é la perdita della pesantezza del death primitivo, diciamo che per rendere un lavoro di questo tipo meno banale e scontato si dovrebbe trovare il giusto equilibrio tra pesantezza e parti più soft senza dimenticare di avere un proprio trade-mark, magari uno stile personale per ogni strumento e soprattutto per la voce.

Probabile che questo demo rappresenti il passato della band, un archivio storico di quel che fu, ma la realtà attuale del gruppo dovrà protendersi all'originalità e alla freschezza per non rischiare di finire come la miriade di gruppi italiani cloni a tempo, i Morning Omen credo che facciano sperare di meglio, non faccio riferimento ai brani del demo ma credo che siano degni di alcuni attenti ascolti, ed in questo Things We Left Behind ci sono tanti spunti tecnici, buone idee e grande amore per il metal pesante, che spero il combo non abbandoni per il troppo romanticismo da pseudo vampiri.

Gruppo da seguire nella sua evoluzione e certo non da buttare via con la sua melodia tecnica e psicologica, i cinque napoletani hanno le carte in regola per regalarci future emozioni, nel frattempo metto questo Things We Left Behind tra i migliori demo ascoltati del mese con cinque tracce di durata sostanziosa, curate e concepite abbastanza bene da donare una mezz'ora abbondante di piacevole ascolto, di quelli che non ti portano a pigiare il tasto stop...

Ultimo appunto, preferisco le parti vocali in screaming, piuttosto che quelle pulite come già dicevo, troppo simili a qualcosa di già sentito.

66/100


Matteo Ridolfini: Voce, chitarra
Andrea Guerriero: Chitarra
Livio Cenni: Basso
Gennaro Musella: Tastiere
Marco Mancaniello: Batteria

Anno: 2010
Label: Autoprodotto
Genere: Prog Metal

Tracklist:
01. Oneiric
02. My Mistress Eyes
03. Ishtar
04. Jade
05. Scrawls

Sul web:
Morning Omen @ MySpace

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