Per una volta, e siamo contenti di dirlo, anche se ci ritroviamo a recensire l'ennesimo EP di un gruppo revivalistico, almeno non viene ne dalla fredda scandinavia, ne dalle spiagge californiane.
Infatti i Knyght sono 5 giovanissimo ragazzi con la passione per l'Hard Rock e l'Heavy Metal di chiaro stampo americano anni '80, ma vengono dalla più vicina Roma. Già autori di un discreto mini album lo scorso anno dal titolo Destination Unknown, oggi il salto di qualità è arrivato grazie all'attenzione in fase produttiva di Heiko Hinze, già al lavoro con Tom Jones, Axxis e Metal Church in passato e che dopo aver portato con se i Knyght nella meno esotica Monaco Di Baviera, ha plasmato e levigato il sound di questo ensemble arrivando cosi al risultato finale che prende il nome di But Everything. L'EP, composto da 5 tracce, non è però degno di nota per la sua natura internazionale, ma sopratutto per la bravura di chi l'ha suonato, componendo un classico lavoro di Rock d'annata ma eseguito con ottima perizia e malizia commerciale. Da "Goin' Anywhere" passando alla conclusiva e spumeggiante "Shut Up!", tutto è calibrato in maniera ottimale, nonostante l'elemento sorpresa ed originalità sia del tutto assente. Se l'opener quindi pare essere un chiaro tributo alle linee vocali di Vince Neil vince grazie ad un ritornello antemico, mentre la successiva "Heaeven Or Hell", il brano migliore per la sua limpidezza melodica si fa apprezzare per un fresco refrain al limite del Punk Pop (chi ha detto Simple Plan?), ma già con "A Million Times" viene fuori il lato più compatto e rockettaro del quintetto laziale, per una ballata assecondata da azzeccatissimi inserti di pianoforte ed un bel lavoro di chitarra in tessitura. "The Game Of Love" obbiettivamente alla fine dei conti, emerge per essere l'anello debole della raccolta; nonostante tutto, si può affermare che pur essendo lontano il termine "maturità" per un lavoro del genere, le potenzialità a la grande verve dei Knyght pare essere davvero di primissimo livello, riuscendo con questo Bet Everything ad immettere sul mercato un disco piacevole, gradevole e mai banale, nonostante tutto. Li aspettiamo sulla lunga distanza, al più presto. 65/100
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Tommaso Forni: Voce e chitarra ritmica Anno: 2009 Sul web: |