"Not the same soup" è il titolo dell'album d'esordio per i Croxing, titolo non casuale, titolo ironico ma non troppo, titolo che deriva dall'intenzione del gruppo veneto che è infatti quella di cercare una via nuova alle sonorità Progressive, Hard Rock ed Heavy Metal che sono ormai prossime all'aver detto tutto quello che c'era da dire in campo musicale, quindi la volontà manifestamente espressa dai Croxing di non voler propinare la pubblico "la stessa zuppa", questo è il loro motto, il loro manifesto, queste sono le loro intenzioni con il debut autoprodotto appena rilasciato.
Ci sono riusciti ? Impossibile rispondere in maniera secca si oppure no, anche solo perchè già di per se l'obiettivo è dei più ambiziosi e di difficilissima realizzazione, almeno in maniera completa, subito con il full-lenght di esordio. L'album propone un Hard-Rock cupo e oscuro che spesso si lascia andare a momenti più Heavy in cui è la voce di Alberto Pianon a mettersi maggiormente in evidenza con buoni passaggi sia sulle tonalità basse che su quelle più acute, tutto accompagnato da ritmi spesso più sincopati e pulsanti dettati dall'ottima base ritmica di Alessandro Sbalchiero alla batteria e da Pierluigi Luisi, veramente notevole la sua esecuzione, al basso, ritmi che danno un tocco di intrigante mistero alla trama sonora, sempre presente in tutti i frangenti della partitura la chitarra del buon Davide Zamuraro sicuramente all'altezza sia in fase di fraseggio melodico che di accompagnamento ritmico che di assolo. Il platter mette in evidenza alcuni brani che risultano degni di particolare menzione come l'esplosivo opener "Upside Down" veramente una presentazione dirompente a livello ritmico e di potenza o come "Same Game" capace di alternare momenti rabbiosi a passaggi più arpeggiati e capace sopratutto di mettere in luce un ottimo Alberto Pianon, come struttura a mio parere il brano migliore del lotto. Altro brano da menzionare è "Here comes the rain" dove i Croxing affrontano con discreta abilità la ballad, proponendo un brano riuscito nel suo genere con una visione molto americana del pezzo. "Love in the sky" pezzo che si segnala per un ottimo lavoro di slap di Pierluigi Luisi e per gli echi Funky che esso ci trasmette, in generale il brano più innovativo ed originale del lotto. Un ultima nota particolare va a "Call down the moon" breve pezzo di chiusura, breve ma intenso ed emozionante, bello. Le note più dolenti, note che pongono ahimè un severo pregiudizio sulla valutazione complessiva finale arrivano dalla pessima produzione, sia in fase di pure registrazione che di mixing, il tutto invero non proprio all'altezza, certo ci rendiamo conto che si tratta di una autoproduzione con tutti i suoi limiti ma in questo modo si pone un macigno su un lavoro che altrimenti potrebbe risultare di gran lunga migliore di quanto già non lo sia e che avrebbe portato almeno un voto in più nel giudizio finale. In definitiva i Croxing non avranno realizzato un album completamente innovativo, non avranno indicato la nuova via dell'Hard Rock ma di sicuro "Not the same soup" non è la "solita minestra", i Croxing han comunque realizzato un discreto lavoro, un disco che si lascia ascoltare piacevolmente fino in fondo a dimostrazione che la strada intrapresa è quella giusta, le idee ci sono e sono buone ed i risultati sperati di sicuro non tarderanno ad arrivare, cercando magari in futuro di armonizzare meglio alcune differenze stilistiche, amalgamare stili diversi è buona cosa, metterli semplicemente in fila all'interno di una canzone invece no ma sopratutto, cosa credo indispensabile, puntare decisamente ad una produzione migliore, perchè questo "Not the same soup" paga un tributo molto, troppo pesante ad una registrazione non eccelsa. 65/100
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Alberto Pianon: Voce Anno: 2006 Sul web: |