Ogni inizio anno molti appassionati compilano per il proprio divertimento una lista di quelli che ritengono essere i migliori lavori ascoltati nei 12 mesi precedenti. A volte li si divide magari in categorie, fra artisti italiani e artisti stranieri.
Anche il sottoscritto si è dilettato in questo “giochino” e ha inserito ai primi tre posti fra gli artisti stranieri tre band svedesi: i Ritual, i Black Bonzo ed i Beardfish. Un caso? Può darsi, quel che è certo è che, nell’attesa del nuovo Ritual e del prossimo Black Bonzo, Sleeping in traffic part 2 dei Beardfish si è posto in “pole-pole” per il podio 2008. E, guardate un po’, pure il precedente “The sane day” del 2005 era in classifica. Manie ? Fissazioni ? Tutto è possibile, comunque sia terzo centro consecutivo per la band di Gavle che con “Sleeping in traffic pt. 2” chiude un cerchio ideale iniziato appunto con “The sane day” (anche se la band aveva già licenziato un album in precedenza). Dove risiede quindi la grandezza del gruppo? Nel saper mischiare, con rara maestria, il retaggio anni ’70 che porta dai King Crimson ai Gentle Giant, dai Genesis a Zappa, dai Jethro Tull ai Caravan, il tutto con un pizzico di Beatles (perche no ?) e saperlo rendere comunque in modo originale, unico e , ora, facilmente riconoscibile come Beardfish-sound. Un antico che profuma di nuovo ... un nuovo che evoca l’antico. A sventagliate di hammond seguono riflessioni acustiche; chitarre lancinanti si alternano a reminiscenze folk; soffuso lirismo si scontra con moti pseudo-cabarettistici. 8 brani compongono questa nuova release anche se la prima composizione ”As the sun sets” e l’ultima “Sunrise again” non sono altro che dei brevi strumentali di presentazione e di commiato: nel mezzo il caleidoscopio sonoro a cui si faceva riferimento poc’anzi con il suo apice rappresentato dalla lunga title-track. Nella suite conclusiva Rikard Sjoblom e soci condensano (bè non proprio condensano ... in fondo dura oltre 35 minuti) tali e tante tematiche che è quasi impossibile darne conto completamente, il tutto però senza scadimento alcuno e con, anzi, ripetuti sussulti emotivi. Abbiamo ascoltato un capolavoro ? E’ sempre difficile affermarlo, per chi, come me, pensa che il capolavoro sia soggettivo e non oggettivo, ”Sleeping in traffic part 2” è quanto di più vicino alla definizione abbia ascoltato in questo scorcio di 2008. 90/100
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Rikard Sjöblom: voce, chitarra, tastiera, fisarmonica, percussioni Anno: 2008 Sul web: |