Seconda puntata della trilogia dei XII Alfonso sulla vita di Claude Monet, uscita a 3 anni di distanza dalla prima parte, evoca gli anni dal 1889 al 1904, anno del viaggio (in auto) a Madrid.
La confezione del booklet è curatissima (come del resto per il vol.1), con immagini di quadri, di foto del giardino tanto famoso, una ricca spiegazione dei brani (tutti strumentali questa volta) sia in francese che in inglese e la consolidata presenza gradita ed importante di numerosi ospiti. Il gruppo base, vale la pena accennarlo, è composto da Michael Geyre che suona ogni tipo di tastiera, sia moderna che vintage; da Philippe Claerhout che ci delizia con le sue numerose 6 corde ma che si cimenta anche con armonica, flauto e percussioni varie, e dal fratello di quest’ultimo Francois con un “drum kit” numeroso ed “etnico” oltre che a tastiere varie. E’ proprio Francois l’ispiratore della trilogia in quanto autore di una significativa biografia del pittore che ho avuto modo di sfogliare nientemeno che nella casa-museo di Monet a Giverny … un progetto ambizioso dunque opportato però da una profonda conoscenza dell’artista che si evince nell’opera stessa dove sovente ascoltiamo la voce narrante di Claude Aufaure che impersona nientemeno che … Monet. L’album, completamente strumentale come dicevo, è forse leggermente più complesso del precedente, ma anche qui sorprendente è la capacità del gruppo di alternare momenti acustici ad altri più elettrici, contrappuntati da “divertissement” al limite del buffo e rimandi ad una musica classica “contemporanea”. Anche nel secondo capitolo la musica ci riporta ad A.Phillips, M.Oldfield, ad echi dei Camel o di gruppo francese come gli Edhels, i Minimun Vital o ancora le opere di J.P.Boffo, Vangelis e Renaissance. A mio parere si tratta di un album impedibile per tutti gli amanti della buona musica tout court e per coloro che sono un po’ stanchi di sentire i soliti lavori banali anche se apprezzati dalla critica (Spock’s Beard docet!). Fatelo vostro garcons … ops … ragazzi. Alla prossima. 85/100
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Michael Geyre: Stick, fisarmonica, piano, tastiere Anno: 2005 Sul web: |