Questi 5 ragazzi provenienti dalla Spagna sembrano aver bruciato tutte le tappe ed essere giunti con sorprendente velocità alla pubblicazione di questo album, visto che nel giro di un paio di anni sono passati dalla registrazione del primo demo all’uscita di questo The Retrieval Of Beauty.
Gli Inbred, questo il loro nome, ci sputano in faccia un metalcore diretto e rabbioso, di scuola europea e con tante venature hardcore, che rende l’intero lavoro appetibile anche per chi il metalcore non lo mastica tutti i giorni. La furia distruttiva della musica degli spagnoli non conosce sosta, i brani sono veloci e ricchi di continui rallentamenti da headbanging puro che uniti ai growl del singer Anastasio provocano davvero un continuo massacro sonoro, quasi mai attenuato da parti melodiche che stentano a venire fuori da tutte e dieci le tracce presenti sul disco. Sin dal primo brano ‘Calendar Black Dates Of 1427’ non c’è pietà per nessuno, gli Inbred spingono forte sull’acceleratore e non accennano a diminuire la loro velocità che spesso però è fine a se stessa: infatti dopo pochi ascolti già si avverte un certo amaro in bocca per via della scarsa originalità e soprattutto per la mancanza di qualche idea che vada al di sopra di un certo standard qualitativo, facendo finire virtualmente questo The Retrieval Of Beauty già nel dimenticatoio. Probabilmente sentiremo ancora parlare di questa band spagnola, probabilmente anche in termini più positivi, ma questa prima fatica degli Inbred per me non vale la sufficienza. Rimandati!
55/100
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Gonzalo Benayas: Chitarra Anno: 2008 |