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S.N.P. (Stato Nervoso Precario)
Valthellina

Atteso come back discografico per gli italianissimi Stato Nervoso Precario, conosciuti ai più come S.N.P., band storica attiva dal 1990 e autrice nel 1995 dell’album Excess, che li portò a divenire una realtà importante della scena Thrashcore nostrana. Con questo lavoro gli S.N.P. riprongono il sound tipicamente thrash che li aveva contraddistinti in passato, accantonando alcune soluzioni più moderne utilizzate nel predecessore di questo Valthellina, sfornando un lavoro maturo e allo stesso tempo fortemente di grande impatto.

La prima cosa che si nota ascoltando i nuovi brani è un prepotente ritorno al passato, senza però invecchiare il sound ma restando in equilibrio tra lo stile thrash anni 80/90 e suoni pesanti uniti in alcuni brani a ritmiche riconducibili ad un metal più moderno. Non vogliono proprio inventare nulla, ma riescono alla grande a piazzare un disco prepotente e aggressivo, con il quale riuscirebbero a dare una dura lezione a parecchie bands molto più in voga di loro, ma che sognerebbero di registrare un disco con queste caratteristiche.

Valthellina nasce come un concept album basato su tematiche relative alla città di Sondrio, per molti territorio di stregonerie, suicidi, detti popolari, xenofobia e depressione, ricalcando nei testi ognuna di queste caratteristiche. Il risultato si traduce in un sound cattivo, arrogante e violento ma sempre proponendo brani articolati e ben suonati, degni di una band con le spalle larghe, compatta e con le idee chiare.
La prima canzone infatti, spazza via tutti i dubbi: "Hate For Hate" è un attacco frontale di thrash metal, veloce e ben strutturata, dove si denota la grande maturazione anche del singer Reggy Forenzi, a suo agio sia nello screaming che nelle parti più pulite. Dai ritmi meno sostenuti la successiva "Made In Hell", che propone ritmiche e approccio più moderni ma senza snaturare il loro sound, brano che mi ricorda alcune composizioni degli Extrema.
In "Disorder My Eyes" torna la furia thrash sorretta da un riffing sempre in primo piano, robusto e possente, come nella quarte traccia "Fire Down Below", dove un intro acustico ci porta ad ascoltare un brano prima dalle ritmiche semi tribali fino ad un finale roccioso, sicuramente uno dei più trascinanti del disco.
Ottimo il lavoro dell’axeman Piero Putzolu, sempre alla ricerca di riff e soluzioni accattivanti. La title track è strumentale e ci porta fino alle sonorità Slayeriane di "Killing Sound", brano spaccaossa, dove ritroviamo tutta la cattiveria del gruppo lombardo, come nell’episodio successivo "Today You Die", martellante e ipnotica.
La panteriana "Route Of Pain" lascia lo spazio alla seconda traccia strumentale, 1987, per poi giungere all’ascolto dell’ultima fatica dell’album, "Black Jack", forse il brano meno convincente dell’intero disco.

Bisogna fare i complimenti agli S.N.P., che riescono a scrivere con estrema disinvoltura delle belle canzoni, sempre molto apprezzate sia dalla vecchia guardia che dalla nuova generazione, nonostante il thash metal sia considerato oramai come un genere arrivato al termine della propria corsa.

80/100


Reggy Fiorenzi: Voce, chitarra
Sergio Bianchini: Batteria
Piero Putzoli: Chitarra
Pietro Rossi: Basso, cori

Anno: 2008
Label: Lostsound Records
Genere: New Thrashcore

Tracklist:
01. Hate For Hate
02. Made In Hell
03. Disorder In My Eyes
04. Fire Down Below
05. Valthellina
06. Killing Sound
07. Today You Die
08. Route Of Pain
09. 1987
10. Black Jack

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