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Vehement
All That's Behind

Creatura imponente e violenta questa dei Vehement, band italiana che con All That’s Behind sferra un colpo importante all’intera scena thrash metal del nostro paese. Il disco in questione è la prima fatica musicale per la band sulla lunga distanza dopo la demo del 2005 ‘Needles To Oppose’, anche se sotto il nome di Morpheus, la band è praticamente attiva sin dal 2002. Il quartetto veronese picchia di brutto, sfoderando un sound molto moderno ed in linea con le produzioni odierne, ma senza tralasciare nelle ritmiche dei rimandi al passato, e più precisamente a quel thrash ‘made in USA’ che negli anni 80 impazzava tra gli stereo. Dicevamo di un metal moderno, suonato con grande perizia tecnica ma anche con enorme cattiveria, brani che si mescolano anche con il death meno oscuro grazie ai growls del singer ‘Mick’ Cordioli che si alternano ad un cantato prevalentemente pulito e alle sfuriate della sessione ritmica composta da ‘Safi’ Savi alla batteria e allo stesso cantante in veste di bassista. Tra le 10 tracce presenti non vi sono cali di tensione, il songwriting è curato anche nei dettagli come dimostra la particolare intro ‘Al Suelo Todo El Mundo’, e prosegue mettendo a segno dei colpi davvero importanti come ‘The Slow Drowning Of Morality’, la title track e ‘Slaughter House Of Parliament’, brano che nelle tematiche ci porta indietro di qualche decennio, e vuole rappresentare un atto di denuncia verso la politica e tutti gli uomini che ne girano attorno. Se si vuole accostare il genere proposto dai Vehement a quelle dei gruppi che vanno per la maggiore, possiamo tranquillamente citare nomi come Testament, Slayer, Machine Head o The Haunted. Le ritmiche prendono fuoco in ogni brano, i repentini cambi di tempo fanno si che il disco scorra via piacevolmente, concedendo qualche attimo di sosta solo in ‘Memento Mori’, per poi riprendere con efferata cattiveria grazie allo splendido lavoro alle chitarre di ‘Ciccus’ Buzzi e ‘Gira’ Girardi, davvero a loro agio sia nel riffing come nelle parti dei solos.
Sotto tono la sola ‘Mask’, che a mio parere risente di una linea vocale che non si addice perfettamente all’ugola di Cordioli, che riesce subito a mettere le cose in ordine grazie ad un’ottima prestazione in ‘High Blood Pressure’.
Un prodotto da valorizzare e da supportare questo dei Vehement, che dimostra come anche in Italia vi siano delle formazioni che meriterebbero di essere date in pasto ad un maggiore pubblico.

80/100


Stefano "Safi" Savi: Batteria
Michele "Mick" Cordioli: Voce
Damiano "Butch" Residori: Basso
Filippo "Ciccus" Buzzi: Chitarra
Davide "Gira" Girardi: Chitarra

Anno: 2009
Label: My Kingdom Music
Genere: Thrash Metal

Tracklist:
01. Al Suelo Todo El Mundo
02. The Slow Drowning of Morality
03. All That's Behind
04. Preachers of Warfare
05. Mask
06. Slaughter House of Parliament
07. Memento Mori
08. High Blood Pressure
09. No Reason to Fight For
10. The Art of Oppression

Sul web:
Vehement @MySpace

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